Cultura

Alla ricerca dell’equilibrio

Rassegne Comincia oggi a Genova e proseguirà fino al primo novembre il Festival della scienza, che chiamerà in campo fisici, economisti, biologi, astronauti e linguisti

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 22 ottobre 2015

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Si oggi apre a Genova il festival della Scienza. Fino al 1 novembre, la città si riempirà di mostre, laboratori e conferenze che racconteranno le ricerche e i risultati degli scienziati di tutto il mondo. Il tema dell’edizione di quest’anno è l’equilibrio: se ne parlerà da diversi punti di vista, perché la fisica, la biologia e l’economia si interrogano su come inseguire l’equilibrio, o come sfuggirne.

La fisica sarà protagonista anche perché l’edizione 2015 coicide con il centenario della teoria della relatività generale che ridefinì i concetti di equilibrio, massa e gravità. Ad Einstein saranno dedicate ben due lectio magistralis. Amedeo Balbi dell’Università di Tor Vergata racconterà l’impatto di Einstein e delle sue teorie nella cultura contemporanea anche al di fuori della scienza. Giovanni Amelino-Camelia (che la rivista Discover ha incluso tra i sei possibili «prossimi Einstein») illustrerà invece i tentativi della fisica teorica di giungere ad una «teoria del tutto».
Ma di gravità non si occupano solo i fisici teorici. Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano (gli ultimi italiani a salire sulla Stazione Spaziale Internazionale), ad esempio, spiegheranno cosa insegna la gravità quando è assente, secondo i numerosi esperimenti che si effettuano sulla Stazione.

L’equilibrio visto dal punto di vista dei biologi, invece, è tutt’altra cosa. I sistemi all’equilibrio sono disordinati mentre gli organismi, homo sapiens incluso, devono preservare meccanismi molecolari e strutture organizzate per rimanere in vita. Allontanarsi dall’equilibrio però ha un costo energetico e materiale per l’ambiente circostante, e l’abuso può portare al collasso, già avvenuto in passato nella storia dell’uomo. Sarà Jared Diamond, l’autore dei celebri Armi, acciaio e malattie e, appunto, Collasso (entrambi usciti per Einaudi), a spiegare come evitarlo in futuro. Usare bene il nostro grande cervello potrebbe aiutare, ma non sentiamoci troppo superiori alle altre specie. Come racconterà Giorgio Vallortigara dell’università di Trento, con Nicla Vassallo autore di Cervelli che contano (Adelphi), il senso del numero appartiene anche a molte altri animali. Noi in più ci mettiamo la capacità di astrazione e la razionalità.

Se la ragione ci aiuta a rimanere lontani dalla «morte termica», cioè vivi, essa non pare sufficiente a garantire l’equilibrio nel nostro ecosistema sociale, cioè l’economia. A Genova, si partirà dalla constatazione che i mercati, checché ne pensino i neoliberisti, non tendono affatto all’equilibrio spontaneamente.
Tra i sostenitori dell’inadeguatezza della teoria economica dominante c’è l’economista Alan Kirman, che ne discuterà con il fisico Luciano Pietronero, e il collega olandese Iman Van Lelyveld. La connessione globale delle reti finanziarie è uno dei principali fattori di rischio, e saranno di nuovo un fisico e un economista (l’italiano Stefano Battiston e il polacco Grzegorz Halaj) a raccontarlo. Giordano Zevi del centro studi della Banca d’Italia, invece, illustrerà gli studi sulla mancanza di razionalità degli agenti economici reali.

Gestire e analizzare una massa di dati – economici, ma anche sociali e personali – sempre più grande sarà forse la chiave per affrontare i problemi globali: è una delle scommesse delle ricerche attualmente finanziate dall’Unione Europea, i cui risultati saranno presentati a Genova.
Il Festival non sarà dunque solo un’esposizione di scoperte, ma anche l’occasione di misurare l’impatto della scienza nella vita reale. Proprio «Una scienza troppo umana» è il titolo dell’incontro tra gli epistemologi Cristina Amoretti e Pierdaniele Giaretta con lo storico della scienza Gilberto Corbellini, intorno all’incerto statuto della medicina, «la più empirica delle arti e la più scientifica delle humanities».

È un campo in cui sono frequenti anche vere e proprie frodi scientifiche ma anche pericolose speculazioni politiche e commerciali. Il risultato? Secondo Dario Bressanini e Beatrice Mautino, tendiamo irrazionalmente a rifugiarci nel «bio» e nelle diete alcaline: una tesi ad alto rischio, nella città di Beppe Grillo.

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