I commissari straordinari di Alitalia ricominciano da dove avevano finito Etihad e banche: dal taglio del costo del lavoro. Con l’elemento di continuità impersonificato da quel Luigi Gubitosi che portò avanti la trattativa pre-referendum come presidente esecutivo in pectore – senza esserlo mai diventato – gli oltre 10mila dipendenti che al 67 per cento a fine aprile dissero “No” al piano che prevedeva una riduzione di circa il 20 per cento del loro già striminzito salario, da ieri sanno che le priorità degli uomini nominati dal governo per dare un futuro alla ex compagnia di bandiera sono esattamente le stesse.

Gubitosi ora è uno dei tre commissari accanto a Stefano Paleari e a “mister 24 incarichi” Enrico Laghi. E dopo aver messo fretta ai sindacati per cambiare un contratto che è stato prorogato a febbraio fino al 31 maggio e già prevede un taglio di molte voci per un taglio di circa 200 euro al mese, è ripartito con la stessa medicina propinata qualche mese fa. In primis la riduzione dei riposi, focalizzato sul periodo estivo. Su base mensile si passerebbe dagli attuali 10 a 8. Ma la vera beffa riguarda il fatto che la riduzione avverrebbe senza compensazione economica: con l’attuale contratto i riposi possono già essere ridotti, ma il dipendente può scegliere che i giorni in meno vengano retribuiti o restituiti nel trimestre successivo.

«Se c’è la possibilità di utilizzare forme di flessibilità nel periodo estivo per consentire di generare ricavi, siamo d’accordo – spiega il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo – . Ma se questo viene fatto solo attraverso giornate non pagate, è un fatto che non possiamo accettare», annuncia.

I riposi saranno comunque semplicemente l’antipasto per il piatto più succulento del nuovo contratto: l’ipotesi di tagli alle retribuzioni per piloti ed assistenti di volo: l’azienda infatti, hanno riferito dai sindacati, ha preannunciato un intervento sul lato retributivo che verrà illustrato in un prossimo incontro fissato per giovedì.

Parallelamente alla trattativa sul contratto va avanti quella sulla cassa integrazione chiesta dall’azienda. Il parere dei sindacati non è vincolante ma Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt sono molto preoccupati specie per 317 lavoratori che andrebbero a zero ore: sono quelli dell’Information technology «che rischiano di essere i primi esuberi dichiarati dai liquidatori». In totale la richiesta di Cig straordinaria fatta al ministero del Lavoro riguarda 1.357 dipendenti di cui 1.041 a rotazione ripartiti in 190 piloti, 340 assistenti di volo e 511 di terra.

L’operazione dei commissari punta a rendere più appetibile l’azienda nella sua totalità, nella speranza di trovare un compratore interessato a tutta Alitalia. Le 32 manifestazioni di interesse arrivate finora infatti sono tutte riguardanti singoli asset – rotte, aerei, slot – per il cosiddetto spezzatino. E anche il ventilato ritorno di fiamma di Etihad è stato bloccato dalla conferma dei vincoli europei: rimane fisso il limite del 49 per cento per le proprietà extracomunità.