Domani scade l’ottava proroga per la presentazione dell’offerta vincolante per Alitalia. Ma ieri sera Atlantia, la società che dovrebbe essere co-capo cordata con Fs, ha rimesso in discussione tutta l’operazione. «Preso atto della mancanza di significative evoluzioni», Atlantia «informa che allo stato non si sono ancora realizzate le condizioni necessarie per l’adesione della società al Consorzio finalizzato alla presentazione di un’eventuale offerta vincolante su Alitalia». Una doccia fredda per il ministro Patuanelli che ieri mattina aveva parlato di «buoni passi in avanti», rispondendo con un secco «no» a chi paventava la necessità della nona proroga.
Dalle parole del ministro al colpo basso di Atlantia passano meno di 9 ore. Nel mezzo, l’ennesima smentita di Lufthansa alle sempre più insistenti voci – evidentemente alimentate da Atlantia – di essersi decisa ad investire direttamente nel capitale della nuova Alitalia, sostituendosi a Delta come partner industriale. «Abbiamo sempre detto che vogliamo prima vedere un’Alitalia ristrutturata, poi considereremo un investimento», ha ribadito l’ad di Lufthansa, Carsten Spohr. «Non siamo interessati a investire nell’attuale Alitalia ma siamo interessati a una partnership commerciale». Secondo Spohr, è più importante avere un partner forte che trovare un investitore per l’ultimo 10% delle azioni, anche se le indiscrezioni parlavano addirittura di un investimento doppio rispetto a quello di Delta, fino cioè a 200 milioni.
Delta resta dunque l’unica vera contendente internazionale, nonostante non abbia rivisto al rialzo l’offerta. E ad Atlantia questo non basta. Il socio internazionale va ancora cercato. Accanto alla dichiarata impossibilità a presentare un’offerta nei tempi previsti, la società non chiude però del tutto la porta. Resta anzi «ferma – ha fatto sapere – la disponibilità a proseguire il confronto per l’individuazione del partner industriale e per la definizione di un business plan condiviso per il rilancio di Alitalia».
L’idea è dunque di avere più tempo per trattare con Lufthansa, per cercare di strappare un investimento importante e probabilmente per smussare le onerose richieste di 5.500 esuberi e di una riduzione degli aeromobili a quota 75-85, contro i 2.500-2.800 esuberi e una riduzione della flotta a 102 aerei avanzata da Delta. I sindacati restano sul piede di guerra. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore venerdì 13 dicembre proprio per il perdurare della crisi di Alitalia e per la situazione del settore.