Marshall McLuhan in tempi non sospetti ma in piena crisi di identità e di culture, aveva intuito e soprattutto aveva preannunciato quello che la tecnologia della comunicazione avrebbe portato come usabilità sociale. L’evento terribile della pandemia ha poi accelerato i tempi, mostrandoci nuovi orizzonti: dall’uso dello streaming per la didattica a distanza fino ad aprire nuovi canali di comunicazione in rete che permettessero la circuitazione di produzioni già create. Parliamo naturalmente del mondo del teatro e in particolare di quello lirico. Fino ad oggi la gran parte delle fondazioni nel mondo sono andate avanti mettendo on line una certa parte di repertorio video registrato. Ma a nessuno era venuta l’idea di creare una vera e propria opera per contemplare il tempo della pandemia.

CI HA PENSATO Corinne Baroni direttore del Teatro Coccia di Novara. «Tutto scaturisce – spiega – da un’idea di base triplice: continuare a produrre, rimanere uniti, trasformare in opportunità una difficoltà. Continuare a produrre è la naturale continuazione della vita di ogni teatro, quindi è stato il primo impulso in un momento nel quale tutto sembrava congelato e fermo, quasi paralizzato da un diabolico destino. Il distacco tra pubblico, palcoscenico e lavoratori del Teatro doveva essere immediatamente affrontato in modo “sicuro” e quindi superato». Il titolo del progetto non poteva che avere una attinenza con il periodo che stiamo vivendo ovvero Alienati, opera smart-working composta a più mani da Federico Biscione, Alberto Cara, Cristian Carrara, Federico Gon e Marco Taralli da un soggetto di Stefano Valanzuolo, su libretto di Vincenzo De Vivo. «C’è grande attesa intorno a questa operazionec – spiega Marco Taralli, e tutti noi abbiamo affrontato questo esperimento con grandissimo entusiasmo. In effetti a ben pensare questo tentativo di rendere virtuale a anche virtuoso l’uso di una nuova scrittura musicale apre scenari che possono far ben sperare per il futuro della creatività nel campo musicale e in quello teatrale.

RESTA INTESO però che non c’è nulla che possa equiparare il tutto a quello che è la presenza del pubblico, e di questo avviso è la stessa Baroni che sottolinea: «Questo nostro esperimento non è uno scenario proiettabile nel futuro. Rimarrà unico e irrepetibile, è un prototipo che per sua stessa natura, non è riproducibile. Ogni cantante ha registrato il proprio intervento con i mezzi che aveva a disposizione, magari solo con il suo smartphone o con »un tablet, spesso da solo o aiutato dal familiare che aveva in casa! Quando mai potrà accadere una cosa simile?». Lo spettacolo magari darà lo spunto per la creazione di una nuova forma e inguaggio, ma certamente non sostituirà l’opera dal vivo, il suono di un orchestra che arriva da una buca di un teatro è una cosa assolutamente non riproducibile.

«ALIENATI» – regia di Roberto Recchia – sarà in streaming gratuitamente per 24 ore il 2 giugno sul sito www.fondazionecoccia.it Chi vuole può effettuare una donazione sul Fondo AiutiAmo Novara: fondo erogativo costituito presso la Fondazione Comunità Novarese onlus dal Comune di Novara in collaborazione con la Fondazione stessa. Coloro che avranno effettuato la donazione potranno accedere a contenuti «extra» registrati dai cantanti, scrivendo a alienati@fondazioneteatrococcia.it e segnalando di aver donato.