Ogni qualvolta si legge un saggio su Aldo Rossi ci si chiede più che per altri architetti quale lasciato è rinvenibile nel presente, almeno come sembianza culturale della sua opera se non del suo stile. Perché si deve pur convenire che Rossi, ancora prima di essere un architetto, è stato un intellettuale e ha voluto con ostinazione porre come centrale, a iniziare dagli anni cinquanta, una fase di profonde divisioni e revisioni sull’eredità del Movimento Moderno, la speranza nel progetto quale prassi diffusa e disciplinata per cambiare la società e il mondo, quando altri sondavano strade e possibilità del tutto...