Dei «grossi frumenti gentili» stanno tra le sue braccia, simbolo di fertilità primaverile. Come «Proserpina lieve», Alda Merini guarda frontale l’obiettivo di Giusy Calia, una delle artiste che più di altri ne è riuscita a ritrarre l’anima sconosciuta e ironica, circa vent’anni fa nella sua casa milanese. Ne sono invece trascorsi esattamente dieci dalla scomparsa della poeta, affezionata al suo Naviglio e a cui in questi giorni è stato dedicato un ponte insieme a molte altre iniziative per omaggiarne la parabola, letteraria e umana. Proprio dal ratto compiuto da Plutone ai danni della figlia di Cerere, a cui si possono...