Il giorno dopo un assedio di circa 15 ore e il massacro di almeno 147 studenti, ad attendere in lacrime e col viso tirato fuori dai cancelli del Garissa University College (circa a 150 km dal confine con la Somalia, nel Kenya nordorientale) sono tante donne velate che sperano che chi manca all’appello sia ancora vivo: magari ferito, ma vivo da qualche parte nei pressi dell’edificio. I corpi di molti studenti uccisi dal commando degli Al-Shabaab durante una sorta di raid punitivo al campus universitario di Garissa (in rappresaglia ancora una volta all’operazione militare lanciata dal Kenya nel 2011 in...