Adriano Mazzoletti

Nell’ultimo periodo il jazz italiano ha visto la scomparsa di tre illustri personaggi. Molto hanno fatto per il jazz in Italia a livello di diffusione, critica, radiofonia-televisione, organizzazione concertistica, storia, discografia, didattica. Si sta parlando di Adriano Mazzoletti (morto il 18 giugno 2023; radiofonico e storico), Lilian Terry (venuta a mancare il 29 giugno 2023; cantante, presentatrice, animatrice culturale) e Franco Fayenz (spentosi il 26 ottobre 2022; critico, storico, organizzatore). Di questi autentici «protagonisti» è necessario parlare perché a loro tanto si deve, avendo agito a tutto campo guardando al futuro e formando generazioni di appassionati e operatori: saremmo tutti più poveri in jazz e cultura senza il loro fattivo agire, dominato da passione e rigore.
Giornalista, scrittore, storico, conduttore e autore radiofonico-tv, produttore discografico, promotore di recital ed eventi, Adriano Mazzoletti (Genova, 1935) è uno dei padri del jazz in Italia. Sin da ragazzo aveva una grande passione per la musica afroamericana, dimostrata con le stagioni del Jazz Club di Perugia che contribuì a fondare negli anni Cinquanta. Ben presto seminò la sua passione in vari ambiti. Entrò nel 1957 in Rai per condurre programmi (da L’angolo del jazz a Jazz concerto); negli anni Sessanta e Settanta fu conduttore e autore di numerose trasmissioni: insieme a Boncompagni e Arbore, Mazzoletti fu tra i promotori di un notevole cambiamento del linguaggio e dei programmi radiofonici che hanno mutato i palinsesti musicali Rai.
Negli anni Ottanta, funzionario di Radio 1, curò e produsse molte e originali trasmissioni, tra cui Professione jazz. A questa scuola si formarono tanti giovani autori/conduttori. Per trent’anni è stato, inoltre, membro della direzione dell’Unione Europea di Radiodiffusione e presidente del Dipartimento jazz e musica leggera, favorendo un’unione europea jazzistica ben più avanzata e dinamica di quella politico-economica. La sua passione si concretizzò anche attraverso l’ideazione, direzione e guida di varie riviste quali Blue jazz, Jazz, Jazz blues and around. Divulgò, inoltre, la musica che amava grazie a un’originale attività di produzione live, jazz italiano e internazionale. Jazz Concerto ha portato nell’auditorium Rai della Sala A di via Asiago (a Roma) jazzisti di chiara fama e giovani promesse, da Ornette Coleman e Tony Scott a Paolo Fresu.
Davvero importante è stata poi l’attività della sua etichetta discografica Riviera Records. Da sempre (fin dal 1965) autore di libri, negli ultimi decenni accentuò la sua attività di didatta e soprattutto di storico. Uno dei terreni da lui più dissodato è quello del contributo dei jazzisti italoamericani al linguaggio e addirittura alla nascita del jazz negli Stati Uniti. L’altro campo culturale che ha letteralmente creato è quello degli studi sul jazz nel nostro paese. Fino a pochi giorni prima della morte, Mazzoletti ha lavorato al terzo (e conclusivo) volume dedicato alla storia del jazz in Italia (EDT) che vedrà la luce postumo. Una passione davvero indomita unita al rigore storico e all’attenta e scrupolosa analisi di un’enorme quantità di fonti.

OLTRE LA VOCE
Lilian Terry nacque al Cairo (1930) da padre britannico-maltese e madre italiana. Si formò in Egitto e in Italia iniziando fin dai primi anni Cinquanta ad apparire in concerti, festival, produzioni radio-tv europee e Usa nella veste ora di talentuosa cantante ora di brillante e versatile conduttrice. Volendo dividere le due attività, come vocalist ha, tra gli altri, collaborato con Dizzy Gillespie, i pianisti Kenny Drew e Tommy Flanagan, il sassofonista Von Freeman e il batterista Ed Thigpen. Il suo vasto repertorio comprendeva A Night In Tunisia (con un suo testo in arabo) nonché Con alma, St. Thomas e Tune Up con sue liriche originali.
È stata giornalista, organizzatrice di concerti, produttrice e ideatrice di molti programmi radio-tv jazz per la Rai, realizzando una serie di importanti interviste con jazzmen di valore. Nel 1983 creò a Bassano del Grappa la Dizzy Gillespie Popular School of Music, grazie anche all’amicizia personale con il trombettista di cui tradusse l’autobiografia. La scuola è stata attiva fino al 1996. Nel 2017 pubblicò la propria interessante e ricca autobiografia: Dizzy, Duke, Brother Ray and Friends (University of Illinois Press). «Era importante e autorevole (…) – ha scritto Lorenza Cattadori su Musica Jazz -. Era cosmopolita, ma così italiana da venir definita ‘nostra’ all’estero». Un personaggio unico, pieno di dinamismo e passione, una «ragazza che ama il blues».

Franco Fayenz

«CRONACHISTA»
Franco Fayenz, nato a Padova nel 1930 e milanese di adozione, è stato giornalista e critico musicale, saggista, produttore discografico (fece incidere il pianista Randy Weston), organizzatore (concerti di Lennie Tristano in piano solo), divulgatore. Per decenni si è occupato di jazz (e di musica classica, con eguale competenza) in modo vasto e profondo soprattutto «sul campo», seguendo in modo capillare – costantemente attento alle novità – la scena concertistica. Ha lavorato per quotidiani e periodici quali La Stampa, Il Giornale, Il Foglio, Il Sole 24 Ore, Musica Jazz e Amadeus. Molto significativa, dagli anni Settanta, è stata la sua attività in Rai, tv e radio, con una presenza sempre efficace e professionale.
Fayenz – oltre all’attività che definiva «cronachistica» – ha espresso una sua documentata visione storico-culturale del jazz e della musica attraverso un’ampia e qualificata produzione libraria. Fra i suoi testi I grandi del jazz (1964), Musica per vivere (1980, con foto di Roberto Masotti), Jazz domani (1990), Lennie Tristano (2006, con Riccardo Brazzale). La sua azione complessiva ha, quindi, contribuito ad ampliare la diffusione e la comprensione del jazz e della musica in Italia (dal 1998 al 2002 fu consulente per il Mibact), formando generazioni di appassionati, musicisti e critici. La sua passione, professionalità e autonomia di giudizio mancano a molti, in un panorama in cui la critica musicale va scomparendo a favore della promozione e del conformismo mentre Franco Fayenz ha sempre indagato realtà e società attraverso la musica, senza passatismi né pregiudizi. Attentissimo all’attualità (fu tra i primi a valorizzare il Perigeo come il pianista Brad Mehldau), era pronto a captare il «nuovo» senza essere schiavo del «nuovismo».

FUORI I PROGETTI
Adriano Mazzoletti, Quarant’anni di jazz in Italia, Milano, Ricordi 1965 (Premio Critica Discografica)
Jazz Concerto di e con A. Mazzoletti. Live registrati nella Sala A di via Asiago (www.raiplaysound.it/programmi/archiviojazz) negli anni Sessanta e Settanta: (tra i molti) L. Armstrong, N. Rotondo, C. Loffredo, G. Gaslini, F. D’Andrea, Sister Rosetta Tharpe, L. Hampton, D. Gordon, O. Coleman, K. Jarrett. B. Biriaco, S. Getz, M. Solal, nove edizioni della Coppa del Jazz.
1982, Grande Enciclopedia del Jazz (Curcio edizioni), direttore editoriale A. Mazzoletti, con allegati lp di valore storico.
Dalla seconda metà degli anni Novanta A. Mazzoletti e Annamaria Pivato danno vita all’etichetta Riviera Records, specializzata nel repertorio del jazz italiano dagli anni Venti.
A. Mazzoletti, Eddie Lang. Stringin’ The Blues, Roma, Editoriale Pantheon 1997.
A. Mazzoletti, Il jazz in Italia-Vol. 1. Dalle origini alle grandi orchestre, Torino, EDT 2004. Il jazz in Italia-Vol. 2. Dallo swing agli anni Sessanta, Torino, EDT 2010.
A. Mazzoletti, L’Italia del Jazz, Roma, S. Mastruzzi editore 2011.
Lilian Terry Meets Tommy Flanagan, A Dream Comes True, Soul Note 1982.
L. Terry with Dizzy Gillespie,Oo-Shoo-BeDoo-Be… Oo, Oo … Oo, Oo, Soul Note 1985.
L. Terry 4tet, Body and Soul, live teatro Argentina, Roma 1989
(www.youtube.com/watch?v=cnJFBbdj6ms)
L. Terry & F.Crosara Trio,Don’t Get Around Much Anymore, Live 1992 (www.youtube.com/watch?v =z7UPrM-sc5o)
L. Terry, Emotions, TBC 2002.
L. Terry, Dizzy, Duke, Brother Ray and Friends, Chicago, University of Illinois Press 2017.
Franco Fayenz, I grandi del jazz, Milano, Nuova Accademia 1964.
F. Fayenz, Il jazz dal mito all’avanguardia, Roma, Sapere 1970.
F. Fayenz, Musica per vivere, Roma-Bari, Laterza 1980.
F. Fayenz, Il nuovo jazz degli anni ’40, Roma, Latoside 1982.
F. Fayenz, Jazz domani, Torino, Einaudi 1990.
F. Fayenz, La musica jazz, Milano, Il Saggiatore 1996.
F. Fayenz e Riccardo Brazzale, Lennie Tristano. Il profeta incompreso, Viterbo, Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri 2006.