Ad un certo punto prende il microfono e dice qualche parola: ma si interrompe subito, come in un riflesso di timidezza, per tornare al più presto a rifugiarsi nella sicurezza del suo vibrafono. Joel Ross proprio non ha niente del piacione, ed è la prima cosa che fa simpatia. Con un berretto di lana calcato sulla testa, i lunghi dreadlocks che gli incorniciano la faccia, gli occhiali, la mascherina, quasi a volersi nascondere, è completamente calato in quello che suona. Ventiseienne, chicagoano, newyorkese di adozione, è tra i jazzmen più brillanti della giovane generazione. A JazzMi, il lungo festival milanese...