Un piano straordinario di reclutamento dei ricercatori e dei docenti precari dell’università; avviare subito l’iter per una riforma che semplifichi la giungla dei contratti precari e garantisca salari e diritti giusti; mettere fine allo sfruttamento di assegnisti, borsisti, docenti a contratto, ricercatori a tempo determinato e dottorandi. Sono questi i punti principali della «proposta di piattaforma dei ricercatori determinati» che saranno discussi oggi dalle 10 nell’assemblea nazionale «Perché noi no?» organizzata dal sindacato Flc-Cgil e dai dottorandi dell’Adi nell’aula A del dipartimento di Scienze biochimiche alla Sapienza di Roma. Nel frattempo è partito il processo di stabilizzazione al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Il presidente Massimo Inguscio l’ha definito la «fase iniziale di un piano di stabilizzazioni più ampio». A permettere le assunzioni sono state «le risorse economiche aggiuntive messe a disposizione dal Miur nel finanziamento ordinario». La lotta dei «Precari Uniti» con i sindacati, è stata lunga ed è passata anche dall’occupazione del Cnr. «Bisogna stabilizzare anche negli altri enti di ricerca – sostiene Francesco Sinopoli (Flc Cgil) – Il governo non li usi come terreno di scontro politico, come nel caso dell’Asi e dell’Istat».
Al Cnr stabilizzati 1200 ricercatori precari
Legge di bilancio. Il presidente del Cnr Inguscio parla di un processo di stabilizzazione "ampio". Oggi alla Sapienza di Roma l'assemblea dei ricercatori precari dell'università organizzata da Flc-Cgil e i dottorandi dell'Adi

Una protesta dei ricercatori precari del Cnr - Ansa
Legge di bilancio. Il presidente del Cnr Inguscio parla di un processo di stabilizzazione "ampio". Oggi alla Sapienza di Roma l'assemblea dei ricercatori precari dell'università organizzata da Flc-Cgil e i dottorandi dell'Adi
Pubblicato 4 anni faEdizione del 17 novembre 2018
Pubblicato 4 anni faEdizione del 17 novembre 2018