Un ultrà dell’Inter morto dopo essere stato investito e quattro supporter del Napoli accoltellati è il bilancio dell’agguato ai tifosi partenopei mercoledì sera a Milano prima della partita con l’Inter. Un’ora prima della gara lo scontro.

La carovana di auto dei tifosi azzurri era in colonna, su mezzi «anonimi» proprio per prevenire assalti, verso il punto di contatto fissato con le pattuglie della polizia a circa 2 chilometri dallo stadio per essere scortati dentro il Meazza.

Ma i tifosi nerazzurri, oltre un centinaio, avevano pianificato l’imboscata: fumogeni, passamontagna e poi spranghe, bastoni, coltelli, martelli e persino roncole e asce, hanno dato l’assalto al gruppo in trasferta in via Novara. Un van è stato bloccato e assaltato con catene, la colonna di vetture dei tifosi ospiti si blocca e comincia la fuga.

Le armi ritrovate dalla polizia

QUATTRO SUPPORTER partenopei vengono accoltellati. Dalla corsia opposta un suv di colore scuro fa inversione di marcia per andare via, finisce contromano e investe Daniele Belardinelli: il trentacinquenne ultrà, portato in ospedale mercoledì sera, è poi deceduto.

Era uno dei capi della tifoseria del Varese, gemellata con l’Inter, e membro del gruppo neonazista Blood and Honour. Sorvegliato speciale per reati connessi a manifestazioni sportive, aveva subito diversi daspo: era stato fermato per cinque anni nel novembre 2007 per gli scontri a margine di Varese-Lumezzane e poi ancora a luglio 2012 fino al 2017 per un amichevole tra Como e Inter.

A RICOSTRUIRE la dinamica dell’agguato è stato ieri mattina il questore di Milano, un passato da arbitro di serie A, Marcello Cardona: «Un fatto gravissimo, un’azione squadristica pre- organizzata». A partecipare non solo le frange violente del tifo nerazzurro ma anche gruppi del Varese e del Nizza. I francesi in particolare, hanno spiegato fonti investigative, erano a Milano «per vendetta» contro i napoletani dopo i disordini avvenuti circa tre anni fa durante un’amichevole.

Sono stati gli stessi tifosi azzurri, ha spiegato il questore, i primi ad attirare l’attenzione sulle condizioni di Belardinelli: «Cosa fate, non vedete che c’è uno a terra?» avrebbero urlato. L’ultrà è stato poi soccorso dagli interisti, che l’hanno portato a braccia nel vicino ospedale San Carlo, dove è morto nonostante una lunga operazione.

«Non sappiamo chi fosse alla guida del Suv – ha precisato Cardona – stiamo cerca di rintracciarlo ma forse non si è accorto di aver investito un uomo». Potrebbe essere accusato di omicidio stradale.

LA DIGOS STA ANALIZZANDO i video disponibili, inclusi quelli girati da chi era all’esterno del Meazza. I primi due arresti di ultras dell’Inter nel corso di una operazione condotta già mercoledì notte. Una terza persona è stata fermata ieri mattina. Rissa aggravata e lesioni tra i capi di imputazione contestati ai tre.

Sei gli indagati, dieci le perquisizioni già effettuate. «Richiederò lo stop alle trasferte dei tifosi interisti fino alla fine del campionato – ha concluso Cardona – e anche l’immediata chiusura della curva dell’Inter fino al 31 marzo 2019 (il giudice sportivo ha già decretato due gare dell’Inter a porte chiuse, ndr). Saremo durissimi, anche con i daspo. Al momento ne valutiamo almeno nove».

GIROLAMO LACQUANITI, portavoce dell’Associazione nazionale Funzionari di polizia, ha commentato: «C’è un’escalation di violenza che ha ripreso a caratterizzare gli incontri di calcio. Assistiamo a pericolose commistioni tra tifoserie diverse per alleanze estemporanee al fine di regolare conti come nelle peggiori tradizioni criminali. Ci risulta che mercoledì ci fossero ultras del Nizza così come frange estreme del tifo atalantino hanno partecipato agli scontri a Roma in occasione dell’incontro Lazio-Eintracht Francoforte». Per concludere: «È un piano per riportare gli stadi a essere ostaggio di criminali animati da interessi economici e di potere, da esercitare sotto forme di estorsioni». Secondo i dati del Viminale diminuiscono gli scontri allo stadio o nelle vicinanze ma aumentano in maniera esponenziale quelli lungo le vie di trasporto.