Il Novecento è ormai divenuto un tempo remoto, antico, distante. In un’epoca soggetta a imponenti accelerazioni, è come se il passato si allontanasse sullo sfondo e uscisse malinconicamente di scena, lasciando il campo a un indefinito presente, ovvero a quella tendenza che François Hartog ha chiamato «presentismo». Di fronte alle novità di un cambiamento segnato da quella rivoluzione digitale che ha ridisegnato completamente il nostro orizzonte, la storia sembra una disciplina superflua. Da un artigianato faticoso e costoso che riservava a pochi addetti il privilegio del sapere, si è passati alla messa a disposizione informatica di infiniti materiali non gerarchizzati....