È morto ieri l’ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida. L’annuncio è arrivato dal figlio Francesco via social: «Ciao papa, grazie di tutto». Nato a Milano nel 1936, aveva compiuto 86 anni lo scorso 30 marzo. Professore emerito di Diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano, dove era diventato ordinario nel 1983, è stato relatore della tesi di laurea dell’attuale ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ieri gli ha reso omaggio: «È stato il maestro che mi ha aperto la strada. Un gigante del diritto, pronto a misurarsi con le sfide della storia, a intrecciare lavoro accademico con impegno civico».

Presidente per tre anni dell’Associazione italiana dei costituzionalisti, per sette anni dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri per la storia della Resistenza, per quattro anni del Comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura, nel 1996 venne eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento in seduta comune. Ne divenne poi presidente nel 2004 per quattro mesi. Terminato il mandato da giudice costituzionale, si è impegnato a favore dei reclusi: periodicamente andava nel carcere di Bollate per fare consulenza gratuita ai detenuti.

Vicino all’Ulivo di Prodi, nel 2010 si è candidato alle primarie del centrosinistra per le elezioni del sindaco di Milano (arrivando terzo). Il presidente della Repubblica Napolitano a marzo 2013 lo inserì nel gruppo, eterogeneo, di dieci saggi incaricati di elaborare un programma (consultando tutti i gruppi parlamentati) per la formazione del nuovo governo, un lavoro poi consegnato all’esecutivo Letta (varato un mese dopo). Nel 2016 si schierò per il no al referendum costituzionale voluto da Renzi, impugnando il quesito al Tar per chiederne lo «spacchettamento» per mancanza di omogeneità (il ricorso fu respinto). Quattro anni dopo sostenne invece il sì al referendum sul taglio dei parlamentari, cavallo di battaglia dei 5S. A inizio anno aveva firmato l’appello contro l’auto candidatura di Berlusconi al Quirinale («un’offesa alla dignità della Repubblica»).

Il presidente Mattarella ieri ne ha ricordato «la figura di maestro di Diritto pubblico, animato da forte spirito civico e da prezioso impegno per le istituzioni». Roberto Cenati, presidente Anpi milanese: «Si è sempre battuto per la difesa della Costituzione». Il premier Draghi, il segretario dem Letta e Romano Prodi, tra gli altri, gli hanno reso omaggio. I 5S hanno sottolineato «le sue battaglie contro lo stravolgimento della Carta nel 2016 o contro l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione».