I Il volto dai lineamenti marcati, il largo sorriso e gli intramontabili baffi biondi di Seymour Cassel è quello che ha accompagnato tutto il cinema di John Cassavetes, dall’esordio di entrambi con Ombre (1959) – dove Cassel interpretava una piccola parte e faceva anche da operatore – al penultimo film del grande regista americano: Love Streams – Scia d’amore, del 1984. Nato a Detroit nel 1935, ma presto trasferitosi a New York dove ha studiato recitazione, Seymour Cassel è morto il 7 aprile a 86 anni: lo ha comunicato ieri il figlio Matt – al cui amico e chitarrista dei Guns N’Roses Saul Hudson Cassel diede il soprannome di Slash – all’«Hollywood Reporter». ù

Quasi sempre scritturato in ruoli minori, grazie a Cassavetes l’attore ha ottenuto una candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista con Volti (1968) e vestito i panni di Seymour Moskowitz – un ruolo scritto appositamente per lui, anche se la produzione gli avrebbe preferito Jack Nicholson – in Minnie e Moskowitz (1971), la commedia romantica dove recita al fianco di Gena Rowlands nei panni di un parcheggiatore fermamente intenzionato a conquistare l’amore della curatrice museale Minnie Moore. Sul set di Minnie e Moskowitz Cassel conobbe anche la moglie Elizabeth Deering.

OLTRE A CASSAVETES – per cui ha recitato anche in Blues di Mezzanotte (1961), La sera della prima (1977) e L’assassinio di un allibratore cinese (1976) – Cassel ha lavorato con Warren Beatty in Dick Tracy (1990) Don Siegel – nell’Uomo dalla cravatta di cuoio del 1968 e nel 1964 in Contratto per uccidere e un episodio di Ai confini della realtà – e Sam Peckinpah (Trincea d’asfalto, 1978). Negli anni 2000 l’attore, il cui nome appare nei credits di oltre 200 film, era diventato un volto ricorrente del cinema di un altro regista indipendente americano: Wes Anderson – da Rushmore (1998) a I Tenenbaum (2001) fino alle Avventure acquatiche di Steve Zissou (2004).