Se è andato a 72 anni Mick Rock, tra i fotografi musicali più noti di sempre, definito «the man who shot the ’70s» (l’uomo che ha fotografato gli anni Settanta). Sue le immagini che compaiono sulle copertine di album come Queen II, Raw Power (Iggy And The Stooges) o Transformer (Lou Reed). Oltre a David Bowie (di cui è stato il fotografo ufficiale e con cui esordisce nel ’72) o Lou Reed, suoi eroi e ispiratori, Mick Rock ha fotografato, tra il 1972 e il 1979, nomi iconici come Queen, Blondie, Tina Turner, Bob Marley, Iggy Pop, Syd Barrett, Peter Gabriel, Sex Pistols, Ramones e moltissimi altri.
Alcune copertine realizzate da Mick Rock
In seguito il suo obiettivo si sarebbe spostato anche in altri ambiti, da Snoop Dogg a Yeah Yeah Yeahs a Lady Gaga. La carriera di Rock è stata ben raccontata in Shot! The Psycho-Spiritual Mantra of Rock, documentario di Barnaby Clay che il fotografo avrebbe dedicato al genio senza tempo di Bowie e Reed. Racconterà: «Quando ho avuto problemi economici, loro mi hanno aiutato, comprando le mie foto; erano anche persone perbene. Quando sono stato in ospedale per il bypass al cuore i primi fiori arrivati sono stati di David e Lou». Mick Rock è stato anche un importante videomaker girando clip di Bowie come John, I’m only Dancing, Jean Genie e Space Oddity. Ricordo la sua mostra a Londra nel 2011 (Mick Rock: Rock Music alla Idea Generation Gallery), quella vertigine travolgente di immagini presenti anche in Mick Rock Exposed: The Faces of Rock ‘n’ Roll, il libro fotografico uscito mesi prima a cui peraltro la mostra attingeva. Ogni scatto raccontava un mondo, una carriera discografica, le nostre passioni. E di sicuro senza le sue immagini, i look di Bowie (periodo Ziggy Stardust), di Lou Reed periodo Transformer e di tanti altri artisti, non avrebbero mai sfondato la porta del tempo marchiando a fuoco una fetta di Novecento.