Addio a Luca Rastello
Lunedì è scomparso Luca Rastello, giornalista, scrittore, operatore sociale. Nel tempo è stato collaboratore de il manifesto, direttore de l’Indice e di Narcomafie, giornalista de La Repubblica, di Linea d’ombra, […]
Lunedì è scomparso Luca Rastello, giornalista, scrittore, operatore sociale. Nel tempo è stato collaboratore de il manifesto, direttore de l’Indice e di Narcomafie, giornalista de La Repubblica, di Linea d’ombra, […]
Lunedì è scomparso Luca Rastello, giornalista, scrittore, operatore sociale.
Nel tempo è stato collaboratore de il manifesto, direttore de l’Indice e di Narcomafie, giornalista de La Repubblica, di Linea d’ombra, de Lo Straniero. E’ stato operatore sociale ed attivista nelle zone di guerra: un attento conoscitore dei paesi dell’est europeo, dei Balcani (collaborando con l’Osservatorio trentino che ne ha seguito le evoluzioni in questi anni) e degli intrecci tra guerre ed economia criminale.
Un compagno, un giornalista di particolare spessore umano e intelligenza politica, sempre capace con i propri libri di fare un pregevole lavoro di inchiesta su temi come quelli della TAV (Binario morto, pubblicato da Chiarelettere), i diritti dei rifugiati (La frontiera addosso edito da Laterza), l’economia della droga (Io sono il mercato, pubblicato da Chiarelettere). Luca Rastello è stato uno dei migliori compagni di viaggio degli operatori umanitari e dei pacifisti in ex Jugoslava: l’abbiamo incontrato a Sarajevo sotto i colpi dei cecchini ed in tanti villaggi e città della Bosnia Erzegovina a portare aiuti, a sostenere la riconciliazione, a raccontare le atrocità di una guerra insensata.
Luca Rastello ha anche organizzato nelle sue terre l’accoglienza dei profughi dalle zone di guerra ed ha descritto nel saggio-romanzo La guerra in casa (pubblicato da Einaudi) non solo il dramma della guerra di Bosnia, ma anche le contraddizioni dell’aiuto umanitario, i suoi limiti, le contraddizioni di tante azioni e iniziative e generose ma in alcuni casi controproducenti. E, con un’ispirazione degna di Dostoevskij, ha descritto nel suo ultimo romanzo I buoni (pubblicato da Chiarelettere), le ambiguità e le ipocrisie di quella stupidità del bene con cui protagonisti del terzo settore senza scrupoli hanno inquinato esperienze di intervento sociale nate con le migliori intenzioni.
Luca Rastello era una persona speciale e poliedrica, curiosa, brillante, ironico ed autoironico, intellettuale e militante, raffinato e popolare: una persona piena di vita, anche nel corso della sua lunga malattia. Un abbraccio alle sue figlie e alla loro madre, alla sua compagna e ai suoi cari.
Un abbraccio e un addio a Luca, grande collaboratore delle pagine esteri negli anni ’90, dal collettivo de il manifesto
I funerali si terranno oggi, mercoledì 8 luglio, alle ore 12,45 presso il Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale di Torino.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento