Il biologo, saggista e scrittore statunitense Gerald Maurice Edelman, premio Nobel per la medicina e teorico del «darwinismo neurale», è morto nella sua casa di San Diego, in California, all’età di 84 anni. Edelman è stato direttore del Neurosciences Institute di San Diego, in California, e presidente della Neurosciences Research Foundation. È stato inoltre docente presso il Dipartimento di neurobiologia dello Scripps Research Institute.

È autore di una decina di libri, tradotti in tredici lingue, tra cui Darwinismo neurale, Un universo di coscienza e Più grande del cielo, pubblicati in Italia da Einaudi. Nel 1972 gli è stato conferito il premio Nobel per la medicina con Rodney Porter per ricerche sulla struttura della molecola degli anticorpi. La sua originalità consiste nell’aver coniugato i principi biologici generali dell’evoluzionismo al «sistema mente». Sulle basi del darwinismo neurale, perfezionò nell’ultimo ventennio la sua teoria della coscienza, che distinse in due livelli organizzativi: una coscienza primaria che è consapevolezza del mondo esterno e del proprio corpo, com’è nel bambino piccolo; poi c’è una coscienza superiore che determina l’individualità delle persone mature, cioè «la coscienza di essere coscienti».

È a lui poi che si deve il riconoscimento delle due porzioni della struttura base delle immunoglobuline: le catene leggere (light chains) costituite da 220 amminoacidi e quelle pesanti (heavy chains) di dimensioni doppie rispetto alle prime.