Sembra che nessuno si sia preso la briga di avvertirlo. Alle 11,44 di ieri mattina Matteo Salvini è al Viminale impegnato a twittare: «Al lavoro al ministero per difendere i confini e impedire l’ingresso in acque italiane della Ocean Viking, ong francese e bandiera norvegese. E ovviamente… mai col PD!!!». In realtà a quell’ora la vicenda della nave gestita da Sos Mediterranée e Medici senza frontiere si era già risolta grazie a un accordo del quale si era avuta notizia giovedì sera, ma il fatto che nessun leader europeo abbia sentito la necessità di avvertire un esponente del governo gialloverde dà il polso di quanto il nostro paese sia ormai isolato in Europa.

Tocca al premier maltese Joseph Muscat annunciare che l’ultima (per ora) nave di una ong bloccata nel Mediterraneo dalla politica italiana dei porti chiusi potrà finalmente sbarcare i 356 migranti che ha tratto in salvo: «Malta trasferirà queste persone su navi militari maltesi in acque internazionali e le porterà a terra. Tutti i migranti saranno distribuiti in altri Paesi europei», spiega su Twitter. Sei Paesi per la precisione: Francia (che prenderà 150 migranti), Germania, Portogallo (35), Lussemburgo, Romania e Irlanda. E’ il risultato raggiunto al termine di una trattativa avviata da giorni dal ministro dell’Interno francese Christophe Castaner con il collega maltese Michael Farruga e il commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos: «Insieme siamo riusciti a costruire una soluzione europea», spiegherà più tardi lo stesso Castaner facendo intravvedere un coordinamento tra capitali che esclude Roma.

Sulla Ocean Viking la notizia dell’imminente sbarco viene salutata con applausi e grida di gioia da migranti ed equipaggio. A bordo le scorte di cibo e acque cominciavano ormai a scarseggiare, così come quelle di carburante, specie dopo che la nave, partita il 4 agosto da Marsiglia, si era vista negare proprio da Malta il permesso di fare rifornimento di acqua e carburante. E in giornata è cominciato il trasferimento a terra dei migranti, tra i quali 103 minori, da parte della marina militare della Valletta. Sollievo per l’esito della vicenda, è stato espresso dai vertici di Msf: «Un gruppo di Paesi si è fatto avanti per dare una risposta umana alla situazione – è scritto in una nota dell’organizzazione – ma i governi europei devono porre definitivamente fine a questi stalli prolungati e a queste meschine negoziazioni caso per caso, per instaurare come priorità urgente un meccanismo di sbarco predeterminato per portare in salvo le persone».

Il riferimento è a quanto l’Unione europea sta cercando di costruire da tempo senza successo, ovvero un accordo tra i Paesi per la distribuzione dei migranti. Accordo reso impossibile dal rifiuto opposto nell’ultimo anno dall’Italia a ogni soluzione proposta. Proprio la questione degli sbarchi e la distribuzione dei migranti saranno l’oggetto di un vertice che si terrà a settembre alla Valletta tra i ministri dell’Interno di Malta, Francia, Italia e Germania. Vertice al quale, a prescindere da come si risolverà la crisi di governo, sarà molto difficile che Salvini potrà partecipare.