Dirottare il passaggio delle grandi navi dal canale della Giudecca potrebbe costare 130 milioni di euro pubblici. È il preventivo per il progetto dello scavo del nuovo canale Contorta-Sant’Angelo, presentato ieri al tavolo del ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi e dall’Autorità portuale di Venezia. Lo scavo del canale arginerebbe il passaggio delle grandi navi nel canale della Giudecca e nel Bacino di San Marco, offrendo alle grandi navi una via di minore impatto visivo per attraversare la Laguna. Sessanta milioni sono previsti per l’escavo del canale, mentre altri 70 milioni sarebbero destinati al riqualificazione morfologica e ambientale dell’ecosistema lagunare. Un’opera pubblica la cui realizzazione è stimata attorno ai 12 mesi ed è di competenza del Magistrato dell’Acqua, dopo un regolare appalto per il quale sarebbero già pronti, secondo, il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa, un pacchetto di investimenti privati. «Abbiamo individuato un percorso con tempi certi», ha detto ieri mattina a fine dell’incontro il ministro Lupi, «che ha una prima scadenza il 25 luglio prossimo». Al tavolo hanno preso parte anche il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, l’Autorità marittima, il Comune di Venezia e il presidente del Veneto Luca Zaia.

L’ipotesi più accreditata rimane quella dell’Autorità portuale, per ragioni di competenze, ma il Comune di Venezia ha proposto la propria opzione di arginare il passaggio delle navi nel centro storico, dirottandone momentaneamente il flusso a porto Marghera. Il punto sul quale il braccio di ferro tra Comune e Autorità hanno trovato un accordo è sul fatto che le grandi navi siano comunque una ricchezza per l’economia turistica della città. Lo ha sintetizzato Lupi: «Si valorizza anche il fatto che riteniamo che l’industria turistica, che passa attraverso le grandi crociere, porta ricchezza sul territorio e che quindi si possono conciliare salvaguardia dell’ambiente e sviluppo turistico, settore che per l’Italia in crisi è fondamentale. Avevamo una necessità come governo di dare tre messaggi: che si deve attuare la legge in vigore e cioè che dal canale della Giudecca e di San Marco le navi oltre le 40 mila tonnellate non devono passare più; che comunque in questo periodo si è lavorato per mettere in sicurezza la città di Venezia e l’ambiente circostante; che non si possono più dilazionare i tempi per trovare le soluzioni che permettano che questa legge venga attuata».

Soddisfatto anche il presidente Zaia:« C’è unanimità sul fatto che le grandi navi non dovranno più transitare davanti a San Marco e quindi nel canale della Giudecca». Positivo, il commento del ministro all’Ambiente: «Mi pare», ha detto Orlando, «che si sia rimesso in moto un percorso che era in fase di stallo». [