C’è voluto l’intervento dei carabinieri del Nas, in una casa famiglia della provincia di Chieti, per far vaccinare i quattro anziani ospiti della struttura. È successo a Monteodorisio. I militari, nell’effettuare controlli sul territorio, hanno accertato la mancata somministrazione della prima dose anti Covid ai pensionati, tutti ultraottantenni. Sono stati gli stessi militari a contattare la Asl Lanciano Vasto Chieti per avere spiegazioni. È emerso che erano stati correttamente prenotati circa un mese fa, ma le loro condizioni di salute non permettevano il trasporto fino ai più vicini centri vaccinali e, per questo, erano stati dimenticati. Con l’intervento dei carabinieri l’attesa è immediatamente finita e sono stati i medici di famiglia a inoculare le prime dosi del Pfizer. Un reduce di guerra di Castelguidone (Ch), classe 1921, è stato costretto a ricorrere ad un appello sulla stampa per farsi vaccinare. «A cento anni – ha detto – la Patria si ricordi di me». A quel punto, dal Molise, il commissario Francesco Figliuolo ha inviato un team di militari nel paesino.

In Abruzzo va avanti a passo di lumaca e tra innumerevoli disagi e lamentele dei sindaci, soprattutto nelle aree interne, la vaccinazione degli anziani. E la questione, nelle scorse ore, è finita al centro di un’interpellanza presentata al ministro della Salute, Roberto Speranza, dalla parlamentare Stefania Pezzopane, del Pd.  Quali i motivi dei ritardi registrati per il completamento del primo ciclo di vaccinazione per gli ultraottantenni, le persone fragili ed i soggetti con età 70-79 anni? Quali azioni intende intraprendere la Regione affinché possa recuperare il gap?» Queste le domande poste dalla deputata che denuncia «la scandalosa campagna di vaccinazione portata avanti dal presidente Marco Marsilio».

La Regione Abruzzo con delibera del 22 marzo scorso ha stabilito le procedure per il prosieguo della campagna vaccinale. Le categorie prioritarie individuate sono in base all’età e alla presenza di condizioni patologiche nonché, a prescindere da tali requisiti, il personale docente e non docente, scolastico e universitario, le forze armate, di polizia e del soccorso pubblico, dei servizi penitenziari e di altre comunità residenziali. «Dal mese di febbraio – evidenzia Pezzopane – è stata avviata la vaccinazione degli ultraottantenni, mentre, in parallelo, nell’ultima decade di marzo è partita anche quella per le persone con elevata fragilità; dal 9 aprile è stata attivata la piattaforma di Poste Italiane per le prenotazioni delle vaccinazioni».

Dal report settimanale del governo, aggiornato al 23 aprile 2021, scrive ancora la parlamentare, «in Abruzzo ancora attendono la somministrazione della prima dose 37.512 ultraottantenni su 117.7243 e 88.458 persone con età tra i 70-79 su 134.480: in merito alla vaccinazione della categoria degli ultraottantenni, i dati di Abruzzo, Calabria e Sicilia rappresentano le peggiori performance in Italia. Secondo il report aggiornato al 26 aprile, su un totale di 389.456 dosi somministrate 7.171 di queste, pari al 1,84% del totale, sono state inserite nella categoria “Altro”, quindi non ricadenti nelle categorie prioritarie. Che diritto avevano questi ultimi di essere vaccinati? Chi sono?». Nel rapporto di ieri della Fondazione Gimbe si rileva che in Abruzzo ha ricevuto finora il vaccino completo il 73% degli over 80 e il 12,8% di essi solo la prima dose.

«Dai dati pubblicati dall’Iss – conclude Pezzopane – l’età media dei pazienti deceduti e positivi al Coronavirus è pari ad 81 anni, con un aumento della letalità con il crescere dell’età. È urgente quindi recuperare il tempo perso».