Quando si dice Milano finalmente dimostra di essere una città di respiro internazionale, raramente c’è da felicitarsi. Questa volta invece sì, anche se per tre lunghe giornate, come nei convegni che si rispettano, i riflettori restano accesi su un problema – anzi sul problema – che impatta e stravolge le vite concrete di milioni di persone al tempo della grande truffa della crisi: la mancanza di prospettive che si traduce in mancanza di reddito e di case per tutti. Merito del Cantiere (Milano, www.cantiere.org) aver chiamato a raccolta diversi soggetti dai “territori resistenti” in Europa e nel Mediterraneo con l’obiettivo di entrare in relazione con tutte le esperienze di lotta che accomunano popoli che per certi versi non sono mai stati così uguali tra loro; dai rivoltosi nord africani, alle acampade spagnole fino alla resistenza turca. “Pensiamo che sia arrivata l’ora di cercare insieme la strada da percorrere – si legge nel comunicato in più lingue – perché di una cosa siamo più che certi: indietro non si torna, non è guardando a un passato di mancanza di diritti che usciremo dalla crisi”.

E la rete di esperienze funziona se ci si guarda in faccia. Questa è l’urgenza: ritrovarsi per mettere in relazioni comunità ribelli e solidali che preparano lotte, muovono rivendicazioni sociali, occupano case e riscoprono l’energia positiva del mutuo soccorso “per cominciare un processo di sollevazione senza confini. La “delegazione” italiana è numerosa (Milano, Torino, Roma, Firenze, Genova, Cremona, Livorno, Brescia, Bergamo, Pavia, Napoli, Parma e Palermo), ma è la componente straniera a fare di questa tre giorni una dei più importanti incontri tra protagonisti di lotte sociali dal basso: ci sono spagnoli, francesi, tedeschi, turchi, portoghesi, greci, insomma un’altra idea di unione europea.

Tanto per dare un’idea, diamo un’idea del programma di oggi. Mattina (dalle 10 alle 12,30). “Al tempo della crisi: contro autoritarismo e fascismo solidarietà dal basso” (con interventi dalla Grecia e dalla Germania). Poi “Campagne di occupazione degli edifici sfitti e abbandonati” (con esperienze che promuovo occupazioni per rialloggiare famiglie sfrattate), a seguire discussione su social media e comunicazione dei movimenti sociali. Pomeriggio (dalle 17,30 alle 19,30). “Mobilitazioni contro la speculazione immobiliare e il real estate”, a seguire “Stop sfratti, mutuo soccorso, pratiche di solidarietà attiva e territori resistenti”. Sera (dalle 19). Un workshop con alcuni attivisti di Torino che spiegheranno la “logistica” e le ragioni politiche della contestazione al vertice europeo sulla disoccupazione giovanile del prossimo 11 luglio. E domani, altra densissima giornata.

Il tutto si svolge in due spazi distinti: Cantiere (viale Monterosa 84) e Spazio Mutuo Soccorso (piazza Stuparich 18).