Ieri siamo andati a teatro a vedere lo spettacolo di teatro per ragazzi Valentina e i giganti, della compagnia Accademia Perduta, tratta dal libro il GGG di Rohal Dahl. Ne parliamo un po’, oggi? Mi dite se vi è piaciuto e cosa vi è piaciuto?

«A me è piaciuto moltissimo! Mi è piaciuto soprattutto quella ragazza che camminava sui trampoli!». «A me è piaciuto di più il film. Perché io avevo visto il film».

«Anche a me sono piaciuti i trampoli perché era altissima!». «Però i trampoli non erano i giganti, ve’?». «Mi è piaciuta la regina». «A me è piaciuta Valentina. Era piccola ma era simpatica. Poi lei era anche intelligente». «I trampoli erano bellissimi!». «Valentina era carina». «I bambini… Cioè, i giganti mangiavano i bambini, però non è vero, è solo una favola». «Io, a teatro, ero vicino alla ragazza che metteva le musiche e metteva anche le luci. Ho guardato sempre lei. Schiacciava i pulsanti sul tavolo e faceva accendere le luci colorate». «Però il gigante era grosso. Era un ragazzo molto alto, molto forte, però non era grasso».

«Mi è piaciuto lo spettacolo perché io avevo letto anche un po’ il libro con mia mamma e anche a scuola un po’ lo avevamo letto e insomma, lo spettacolo del teatro un po’ ci assomigliava al libro, ma erano troppo pochi, solo tre attori, due femmine e un maschio, secondo me dovevano essere di più per fare uno spettacolo più bello». «Appena si sono spente le luci e tutta la sala era buia, io avevo un po’ di paura, ma dopo mi è passata». «Io ho applaudito così tanto che alla fine mi facevano male le mani». «Valentina era nervosa, aveva paura. Non voleva dormire da sola».

Mi parlate un po’ del Gigante Buono? Del Buon Gigante Confuso?

«Lui era buono perché non voleva mangiare i bambini». «Poi nello spettacolo avevano detto che lui, cioè, i suoi amici giganti, i cattivi, erano venuti anche a Sant’Ilario e anche davanti alla nostra scuola, di notte, per cercare dei bambini da mangiare, ma non è vero». «A me faceva un po’ impressione quando quel gigante diceva che i bambini sono buonissimi da mangiare perché hanno le ossa che sgranocchiano bene. Perché ho pensato che per loro, per i giganti, voglio dire, le ossa sono come dei grissini». «Però i giganti non esistono, sono solo una fantasia. Non mangiano i bambini».

«Il Buon Gigante Confuso era il più piccolo di tutti. Non poteva dire agli altri che lui non li mangiava, che lui era amico della bambina, di Valentina, altrimenti gliela rubavano e la volevano mangiare». «Però i giganti ci sono solo di notte, mentre noi dormiamo». «Ma non ci sono! Sono solo una fantasia della storia! E’ una favola!». «A me sono piaciuti gli snocometri perché non sapevo cosa erano».«Anche a me. Sono come dei frutti, per me». «A me è piaciuto molto quando il Gigante Buono soffiava i sogni nella testa dei bambini che dormono». «Il Gigante Buono era confuso perché era buono?». «Oppure poteva soffiare anche degli incubi». «Però lui voleva salvare Valentina. Erano due amici. Sono stati molto carini tutti e due». «A me è piaciuto quando sono andati a parlare dalla Regina d’Inghilterra perché faceva ridere e poi mia madre mi ha detto che la regina in Inghilterra esiste veramente, invece in Italia non l’abbiamo, la regina. E neppure il re». «Gli snocometri erano come delle zucche, per me. Ma credo che erano vuote. Però si poteva provare a mangiarle. Per me dovevano essere buone perché anche mia nonna fa i tortelli e anche il brodo con la zucca, tutto arancione, e a me piacciono».

Mi dite che sogni vorreste che vi soffiasse in testa il Gigante Buona?

«Per me il sogno di volare, che io volo, perché una volta me lo ha soffiato ed è stato bellissimo». «Per me non è vero che i giganti soffiano i sogni dentro le orecchie dei bambini che dormono, però se me lo soffiasse vorrei un sogno molto colorato». «Un sogno che vorrei è avere una Ferrari tutta rossa e fare il pilota». «Per me… Io vorrei un sogno in barca. In mezzo al mare. Che dopo incontro dei delfini che diventano miei amici».