Giocare a nascondino, con Gesù. Scovarlo per poi poterlo evocare come entità divina contro bambini vestiti da elfi che attaccano urlando «motherfucker», topi-pene, nazisti, alieni e spacciatori di metanfetamine. Questa comica ricerca del Nazzareno è solo una della tante irresistibili e irriverenti meraviglie di South Park e il Bastone della Verità, videogioco per Playstation 3 , PC e Xbox 360 scritto da Trey Parker e Matt Stone, inventori della serie animata più politicamente scorretta mai disegnata, una saga colta e spassosa a base di sinfonici peti, volgarità di ogni tipo e critica spietata al presente, passato e futuro.

Imperdibile per chi ama i cartoni animati, ma anche per gli appassionati di giochi di ruolo classici sul modello di quelli giapponesi, il videogame sviluppato da Obsidian e distribuito da Ubisoft arriva alla fine di una “vecchia” generazione di console al tramonto che continua a sorprendere assai più di quella nuova, che invece stenta a decollare. L’intreccio del videogame è fantasy: controlliamo un novellino taciturno e traumatizzato che si è appena trasferito nella nevosa cittadina e viene coinvolto dallo stregone Cartman in un’epica guerra tra esseri umani e elfi per il controllo del bastone della verità, reliquia che può mutare le sorti dell’universo e rendere immensamente «fighi». Come in ogni gioco di ruolo possiamo scegliere la classe di appartenenza tra Guerriero, Mago e Ladro, ma qui c’è anche quella “inedita” dell’Ebreo, in grado, tra l’altro, di brandire micidiali sciabole da circoncisione.

Ogni passo di questa eccellente avventura riserva sorprese, citazioni e invenzioni che strappano sorrisi e risate fragorose col la loro lacerante e intelligente rozzezza: si apre una porta ed ecco che vediamo un orrendo uomo peloso avere un rapporto sessuale con una mucca, attraversiamo una strada e difendiamo una bambina a cui dei bulli hanno rubato la bambolina di Justin Bieber, aggiriamo un cespuglio ed ecco che Al Gore ci propone di andare in cerca di una mostruosa creatura leggendaria, entriamo in municipio e il sindaco ci affida l’incarico di malmenare i senzatetto per allontanarli e rendere più appetibile la cittadina ai turisti, entriamo in un ristorante cinese e lo troviamo invaso da mongoli in stile Gengis Kahn. Peccato che alcune scene, pochissime e di una durata irrilevante, siano state censurate in Europa, Asia e Medio Oriente, piccoli segmenti riguardanti sonde anali aliene e aborto. Sono state sostituite da una fantasiosa ma fastidiosa schermata che le descrive ma, se non volete perdervele, potete comunque recuperarle su You Tube. Inoltre, curiosamente, la versione per PC non è censurata.

South Park e il Bastone della Verità è come un Final Fantasy parodiato da un Joker ubriaco e benevolo, una riuscita presa in giro e un amorevole omaggio a uno storico genere videoludico al quale appartengono tante opere d’arte elettronica tra le quali il videogame di Obsidian si distingue con la strafottente e provocatoria dignità di una manzoniana lattina di «Merda d’Artista» nelle solenni aule di un museo sulle cui pareti pendono capolavori di Raffaello e Leonardo.