«Uniti e solidali contro il governo, il razzismo e il decreto Salvini»: hanno aderito decine di sigle (quasi duecento) e tanti personaggi della cultura e dello spettacolo alla manifestazione nazionale del prossimo 10 novembre a Roma. «È il momento di reagire, mobilitarsi e unirsi contro gli attacchi del governo, a cui Minniti ha aperto la strada, contro l’escalation razzista e il decreto Salvini che attacca la libertà di tutte e tutti», recita il documento di indizione approvato nel corso dell’assemblea nazionale che si è tenuta a Roma lo scorso 14 ottobre.

Si partirà nel pomeriggio da piazza della Repubblica per raggiungere piazza San Giovanni.

La parola chiave della manifestazione è «Indivisibili», per sottolineare la volontà di non accettare nessuna separazione di diritti tra italiani e stranieri, donne e uomini (nella piattaforma c’è anche l’opposizione al ddl Pillon sulla genitorialità).

Ecco perché le rivendicazioni uniscono temi diversi e trasversali, mettendo al centro i diritti. Gli organizzatori fanno anche esplicito riferimento all’esperienza di Riace e all’attacco subito dal sindaco Mimmo Lucano ma anche alla grande manifestazione partita dal basso che nello scorso mese di febbraio attraversò Macerata, all’indomani della tentata strage contro i migranti. Ad aprire il corteo ci saranno i migranti del Baobab, il centro di accoglienza autogestito di Roma di recente oggetto dell’ennesima provocazione (è stato perimetrato da enormi inferriate) e i richiedenti asilo sotto sgombero e senza soluzioni alternative.