Il più noto scrittore ceco, Milan Kundera, ha deciso di riprendere la cittadinanza ceca. Kundera ne era stato privato dell’allora Cecoslovacchia nel 1975, quando decise di emigrare in Francia. Dopo la caduta della Cortina di Ferro Kundera fu uno dei pochi intellettuali in esilio a non rientrare nel Paese. Da allora la questione della cittadinanza rimase in sospeso, pur avendo Kundera ottenuto nel 1995 la Medaglia per meriti.

Della decisione dello scrittore ultranovantenne può essere soddisfatto il premier Andrej Babiš. Durante un pranzo privato tra i due a novembre dello scorso anno, è stato proprio Babiš a offrire a Kundera la restituzione della cittadinanza. «Molte persone avevano già affrontato la questione della cittadinanza con i coniugi Kundera, ma mai l’offerta era arrivata da una personalità tanto in alto» ha confermato l’ambasciatore ceco a Parigi Petr Drulák. L’incontro tra Babiš e Kundera è stato aspramente criticato un anno fa da media e politici cechi.

Accogliendo la cittadinanza Kundera si riavvicina alla Repubblica Ceca. In passato sono state numerose le cause d’attrito tra lo scrittore e la società (e gli intellettuali cechi). Come descritto di recente in un’intervista al mensile letterario Host dalla moglie Vera, la dissidenza cecoslovacca temeva un impegno in prima fila di Kundera, che avrebbe oscurato gli altri scrittori e dissidenti. Paradossalmente molti di essi, dopo il 1989, hanno criticato lo scrittore per aver fatto poco per il suo Paese. Un altro motivo di attrito fu un articolo in stile rotocalco dello storico Adam Hradílek, che sulla base di una testimonianza, accusò Kundera di delazione in favore delle autorità comuniste negli anni 50.

Dagli anni Novanta lo scrittore visita in incognito il paese, non rilascia interviste ai media locali e autorizza a singhiozzo la traduzione in ceco delle sue opere scritte in francese. Una parte della società e dell’intellettualità ceca accusa Kundera di essersi allontanato dal paese non solo dal punto di vista territoriale ma anche sentimentale e intellettuale. A contribuire a uno certo straniamento è probabilmente anche la concezione del rapporto opera letteraria-autore, che lo scrittore moravo professa negli ultimi decenni. Secondo Kundera, la personalità dello scrittore è del tutto trascurabile rispetto alla sua opera. Pertanto lo scrittore da moltissimi anni non partecipa a dibattiti, scontri mediatici, liti televisive e non rilascia neppure foto aggiornate lavorando moltissimo, in ossequio alla propria concezione, a una visibilità mediatica nulla.

Anche questo rifiuto di diventare una celebrità ceca da esportare nel mondo gli è costato molte simpatie in madrepatria. Kundera in questo senso è un perfetto anti-Havel, la cui fondazione invece vende, dietro lauto pagamento per sfruttamento immagine, panchine con cuoricini kitsch, da installare a piacimento nelle capitali internazionali. Havel è diventato una merce da esportazione, che Kundera non è mai voluto diventare.