«Il momento della grande vittoria è vicino»: ieri il premier iracheno al-Abadi ha annunciato l’attesa controffensiva su Mosul. Dopo due anni e mezzo di occupazione non è solo la città a prepararsi alla battaglia finale: nel capoluogo della provincia di Ninawa, a metà tra Erbil, Baghdad e i confini con Siria e Turchia, è l’Iraq a giocarsi il futuro. Se il nemico acclarato è uno e si chiama Stato Islamico, gli obiettivi politici vanno ben oltre la liberazione dal “califfato”. Basta guardare il composito fronte anti-Daesh. Lungo la linea orientale c’è l’esercito di Baghdad, a cui a breve si unirà...