Alla regione Sicilia il sindaco Salvatore Martello ha chiesto di limitare i collegamenti con Lampedusa per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: si sposta «solo chi dimostra effettivi motivi di necessità». Casi di Covid-19 sull’isola non ce ne sono ma la vigilanza è massima perché strutture in grado di affrontare un’epidemia non ce ne sono. «Ogni settimana venivano i medici specialisti a turno da Palermo per le visite – spiega Martello – ma con l’ultimo provvedimento del governo vengono solo se c’è un’emergenza. Il cosiddetto Pronto soccorso adesso funziona solo per problemi gravi e non per le cure di routine dei malati».

La popolazione conta 6.500 abitanti più i 450 di Linosa. «Le mascherine le ho dovute comprate io, 1.500, per distribuirle alle famiglie e stanno già finendo – prosegue il sindaco -. Ne ho chieste altre duemila, sempre pagare dal comune. La tenda per il pre-triage, in modo da evitare eventuali contagi, non ci è stata fornita. Chiederò ancora di averla e chiederò anche medici in sostituzione di quelli che non arrivano più».

Gli sbarchi di migranti per adesso si sono fermati perché c’è maltempo, il mare in burrasca paradossalmente sta evitando al sistema di andare in difficoltà. Tra fine febbraio e marzo ci sono stati cinque sbarchi autonomi (oltre 150 persone): «Mi sono sostituito a tutte le autorità competenti – spiega ancora Martello – avviando una prassi speciale: ho raccolto, di volta in volta, i migranti al molo Favarolo dove sono stati visitati e messi in quarantena nell’hotspot di contrada Imbriacola. Un primo gruppo di 85 sono stati trasferiti in nave a Porto Empedocle, e poi il giorno dopo un altro».

A Lampedusa attualmente ci sono ancora 26 migranti, in quarantena nell’hotspot: le forze dell’ordine non li fanno uscire e, visto il numero ridotto, all’interno del centro riescono a osservare le distanze di sicurezza. Passato il periodo di isolamento, anche loro lasceranno l’isola per il continente. Se dovessero però riprendere gli sbarchi la situazione diventerebbe molto difficile da gestire.

Si cerca in tutti i modi di limitare i contatti con l’esterno. il comune ha già avviato la procedura per bloccare i collegamenti aerei con Catania: «Abbiamo chiesto di lasciare solo la tratta da e per Palermo – spiega Martello – e di togliere la nave per le Pelagie. I cittadini che arriveranno in aereo o in nave, anche dalla Sicilia, dovranno osservare una quarantena domiciliare fiduciaria con divieto di spostamenti, viaggi e contatti interpersonali».
Le attività legate al turismo sono tutte ferme e da una settimana sono bloccati in porto anche i pescatori perché il prodotto non riusciva ad arrivare sui mercati. «Manca il pesce anche a noi – conclude il sindaco -. Rischiamo che, dopo la crisi del 2011 legata alle primavere arabe, questa nuova emergenza cancelli del tutto le attività economiche».