Anche se l’ok non è ufficiale, è difficile che la Hbo – il canale statunitense che più di altri ha segnato pesantemente l’immaginario televisivo degli ultimi anni – si faccia sfuggire la possibilità di avere insieme contemporaneamente Martin Scorsese, regista di mille classici al cinema nonché testa pensante di uno dei capolavori passati su piccolo schermo come Boardwalk Empire, lo sceneggiatore Terence Winter e la rockstar per eccellenza come Mick Jagger. Il progetto – che si sta concretizzando in queste settimane con la lavorazione di un episodio pilota – è una serie tutta incentrata sul mondo del rock’n’roll.

Un progetto che Scorsese e Jagger stanno elaborando da diverso tempo, sin dalla realizzazione di Shine on light – il documentario sugli Stones passato alla Berlinale nel 2008. La pazza (ma non troppo) idea del leader delle pietre rotolanti, è quella di portare le atmosfere alla Casino sperimentate da Scorsese nel mondo delle sette note. Un’idea condivisa con Winter, nel cui curriculum – oltre a Boardwalk Empire spiccano molti episodi dei Soprano (ne ha siglati ben 23…).

E sempre dal set della fiction incentrata sugli anni del proibizionismo, arriva anche il protagonista principale, Bobby Cannavale, al quale è stata affidato il ruolo di Richie Finestra. Le trame del telefilm si muoveranno sul declinare degli anni 70, dal tramonto della disco e l’avanzare del punk per arrivare ai fenomeni della scena rap e dell’hip hop. In questo contesto agirà il personaggio interpretato da Cannavale, un cacciatore di talenti, carismatico e di bella presenza, coca dipendente ma con un fiuto formidabile che lo porterà a diventare uno degli executive più in vista di una casa discografica. L’intenzione di Scorsese è di terminare la realizzazione del pilota prima di imbarcarsi in un’altra impresa, quella della realizzazione di Silence.

Adattamento dell’opera di Shusaku Endo, il film ci porterà nella Nagasaki del 1633 dove vive il padre gesuita Cristovao Ferreira, che da anni si batte in Giappone per diffondere il cristianesimo. L’idea di una serie televisiva sugli anni del rock era da tempo che frullava nella testa di Jagger, che aveva già proposto il progetto prima alla Disney e in un secondo momento alla Paramount. Poi lo script è finito sulle scrivanie dei creativi della Showtime, il network televisivo statunitense di proprietà della Cbs, dove è da tempo che si tanno sviluppando una serie di show incentrati proprio sul mondo della musica dei 70 come Vynils, dove si affrontano i molteplici aspetti del music business, dalla creazione di una star, alla droga e alla prostituzione.

La serie è in qualche modo l’ideale proseguimento di una collaborazione, iniziata con Shine a light, che non era solo la cronaca di un concerto degli Stones, ma un affresco sulla loro musica eretica, è anche un omaggio ai tanti documentaristi degli anni sessanta. Questa performance presentata come apertura della Berlinale nel 2008, in qualche modo riportava il regista italo americano là dove aveva iniziato la sua carriera, in un festival anzi «il festival» musicale per antonomasia: Woodstock. Un film, Shine a light, che è quasi un sogno lisergico montato da David Tedeschi, in cui si susseguono venti straordinarie performance della band.