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A Graz (r)esistono i comunisti

A Graz (r)esistono i comunisti

Il caso Nelle elezioni comunali della seconda città dell’Austria il partito comunista è il più votato dopo i popolari. Fallisce la scalata dell’estrema destra di Norbert Hofer

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 febbraio 2017

Operai e popolo che seguono i Trump, Salvini o la Fpoe di Strache non fanno più notizia in questi tempi. E’ notizia, invece, quando disagio e rabbia sociali premiano ancora la sinistra. Se cerchi un soggetto politico che non ti aspetti vai a Graz, la secondo città austriaca per grandezza: soggetto dal nome antico, mai cambiato: il partito comunista austriaco (Kpoe). Alle elezioni comunali di domenica ha raggiunto il 20,34% dei voti, collocandosi di nuovo al secondo posto in città. Ci puntava la Fpoe, l’estrema destra di H.C. Strache e del suo leader locale dal nome italiano Mario Eustacchio. E’ rimasta al terzo posto col 15,8% segnando solo un lieve aumento, lontana dall’exploit sperato. Una nuova delusione che segue la cocente sconfitta di Norbert Hofer alle presidenziali austriache del dicembre scorso. Il tormentone standard xenofobo non ha pagato più di tanto. Tracollo totale invece dei socialdemocratici (Spoe) del cancelliere Christian Kern ridotti a Graz addirittura al quinto posto, col 10% dei voti. «Il fatto che la Fpoe a Graz sia tenuta a bada è il merito della Kpoe. E’ lei il partito dei lavoratori , un ruolo che da tempo la Spoe con il suo 10% non occupa più» commenta il quotidiano viennese liberal standard. «La Spoe potrebbe imparare molto dalla Kpoe» dice Guenther Ogris dell’Istituto d’inchiesta Sora.

Graz è un caso unico e singolare. Il sindaco del partito popolare (Oevp) Siegfried Nagl, in carica dal 2003 ha governato negli ultimi due anni insieme al partito comunista di Elke Kahr diventata vicesindaca. L’inedita coalizione si è rotta nel novembre scorso quando i comunisti non hanno votato il budget 2017. Il voto favorevole era vincolato allo svolgimento di un referendum popolare sul discusso progetto Murkraftwerk, centrale idrica sul fiume Mur. La Kpoe che fuori dalla regione Stiria esiste solo sulla carta non è stata punita per aver provocato nuove elezioni, ha persino guadagnato uno 0,48%. Cos’ come l’altro contendente, il sindaco in carica Nagl, confermato per un quarto mandato con un incremento di consensi . Inaspettato il modesto risultato dei Verdi, al 10,51% calati del 1,63%. Speravano invece nell’effetto Van der Bellen, il presidente della repubblica candidato da loro e votato a Graz dal 67% degli elettori.

Anche sul tema centrale idrica Mur più propria dei Verdi è risultata probabilmente più convincente la Kpoe. La costruzione della centrale idrica, presentata dal sindaco come progetto ecologico, prevede la distruzione del polmone verde della città con l’abbattimento di 16mila alberi vicini alla riva. E la costruzione di una grande diga che farebbe scomparire la vista del fiume Mur in città. Sabato alla vigilia del voto migliaia di cittadini sono sfilati a Graz per salvare la Mur. Ieri alle sei del mattino ha avuto inizio l’abbattimento degli alberi. Kpoe, Verdi e Wwf protestano contro la politica dei fatti compiuti, con attivisti che provano a bloccare i lavori.

A questa condizioni sarà quasi impossibile formare una coalizione di governo. La Oevp del sindaco è al 38%. La Spoe da sola non basta, per i Verdi che dovrebbero aggiungersi è dirimente la questione centrale della Mur. Così per la Kpoe che da sola basterebbe a formare una maggioranza, ma il sindaco prima del voto l’aveva escluso. Elke Kahr si è dichiarato disponibile a nuovi colloqui. Per quanto riguarda i numeri basterebbe anche la Fpoe. Opzioni tutte chiuse e aperte insieme.

Rimane da capire il successo della Kpoe a Graz. E’ iniziato con la forte dedizione sociale di Ernst Kaltenegger che ha infranto le barriere ideologiche, fin dal 1998 quando è diventato assessore per la casa, capace di incidere e risolvere problemi concreti. Una quota di stipendio dedicato al disagio sociale. Un’eredità proseguita da Elke Kahr dal 2009: «non parliamo soltanto, agiamo anche», con tanto di strutture di soccorso e intervento sociale.

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