Tutto ciò che si può fare per devastare la bellezza di un paesaggio, a Giorgino è stato fatto. Il quartiere è nato nel 1939, come zona di nuova urbanizzazione, su una piccola isola, Sa Illetta, che chiude a ovest lo sbocco dello stagno di Santa Gilla, a Cagliari, nel Golfo degli Angeli. Un rione popolare, di operai delle saline e di pescatori. Con una spiaggia così bella che è stata per lungo tempo la località di mare più frequentata, in estate, dai cagliaritani. Prima che fosse costruito un ponte in ferro ci si arrivava soltanto in barca. Accanto alle modeste abitazioni progettate dagli architetti del regime mussoliniano, anche le ville dei ricchi. Poi, negli anni Ottanta, un’opera faraonica, il porto canale, progettato per il traffico merci dello scalo cagliaritano, ha tagliato i due Sa Illetta. Il vecchio ponte, demolito, è stato sostituito da un altro sul tracciato della statale 195, una grande arteria di comunicazione tra la città e una fabbrica petrolchimica, quella di Macchiareddu. Per Giorgino è cominciato il declino. La spiaggia è praticamente quasi tutta sparita, cancellata dal porto canale, il traffico delle navi ha inquinato l’acqua e la statale 195 ha trasformato Sa Illetta, un tempo paradiso naturalistico di rara bellezza tra mare e laguna, in un cordone di transito dalla zona est a quella ovest dell’area metropolitana. Gran parte della gente è andata via. Oggi nelle case tirate su nel 1939, nelle poche ancora abitate, sono rimasti in settanta, un pugno di pescatori.

Su un posto così ha senso fare una guida turistica? Sì, se si ha un’idea di turismo alternativa al pensiero dominante imposto dall’industria delle vacanze; sì, se si considera il viaggio come un’esperienza di conoscenza. Giorgino. Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti (190 pagine, 16,00 euro) è la «guida non turistica» che le Edizioni Ediciclo hanno dedicato al piccolo villaggio di pescatori, secondo volume di una collana, Non Turismo, «destinata – spiega il curatore Lorenzo Mori – ai viaggiatori che al tour preconfezionato preferiscono l’incontro autentico con lo spirito di un luogo. Non soltanto per raccontare le bellezze architettoniche e paesaggistiche del territorio, ma anche per stimolare i viaggiatori a fare esperienza dei posti e delle persone, entrando in contatto con la loro identità storica e con le emergenze del presente e le visioni del futuro». Tra presente e futuro gli abitanti di Giorgino sono alle prese, ora, con un progetto che ha individuato proprio nel loro villaggio il sito di costruzione di un rigassificatore, che, nelle intenzioni della Snam, dovrebbe essere il polo meridionale della condotta di gas metano che il grande gruppo energetico vorrebbe realizzate in Sardegna, da Cagliari a Sassari. Sarebbe un altro colpo durissimo, una spinta verso la definitiva marginalizzazione di Giorgino. Gli abitanti però resistono. Hanno formato un comitato contro il rigassificatore. Sono in pochi, ma determinati a combattere, come tante altre volte in passato, contro il degrado ambientale e urbanistico a cui questo territorio è stato condannato da scelte dissennate. E per ora sembra che il pericolo del rigassificatore sia scongiurato.

Nella «non guida» di Ediciclo la piccola comunità di Giorgino si racconta accompagnata dalla giovanissima game designer Marta Ciaccasassi e da un collettivo di grafici, illustratori, scrittori e fotografi che – spiegano gli editori – «sperimenta un nuovo concept di creazione condivisa, abbandonando il modello autorale e abbracciando una pratica sperimentale a più voci, che mette le competenze a servizio di uno sguardo comune, mischiando abitanti, flora, fauna, macchine e mostri che vivono nel villaggio». Luoghi, personaggi, feste, cibo. La chiesa che risale al Seicento, il carnevale che qui si festeggia con una partecipazione corale, la processione di Sant’Efisio, la Villa Ballero fatiscente ma ancora ricca di una seduzione antica, la pesca in laguna, la sagra del pesce, la cartomante Tzia Nina.
Il progetto delle «guide non turistiche» Ediciclo è nato a Cagliari in seno a Riverrum, un hub di innovazione culturale che realizza progetti in cui applica i processi della creazione artistica contemporanea ad ambiti eterogenei (sociale, ambientale, politico e scientifico) per ricondurre l’arte ad un valore d’uso concreto in grado di produrre valore sociale. «Turisti non convenzionali – spiega Mori – amatori di luoghi nascosti, viaggiatori che vogliono vivere esperienze autentiche, tutti possono aprire il libro, scoprire il villaggio, camminare nelle sue strade, lungo la spiaggia e sui moli, lasciarsi guidare dall’istinto e cercare ciò che colpisce». Anche attraverso il gioco. La guida è infatti strutturata come un urban game. Contiene un elenco in ordine alfabetico di parole chiave, vere e proprie password di accesso a Giorgino. Basta individuarne una per cominciare a fare esperienza del luogo attraverso un proprio personalissimo gioco, che permette di conoscere, vivendoli, gli aspetti più riposti di questo affascinante angolo di Sardegna.