Lo stallo barese, dopo le primarie saltate e i candidati dei due tronconi dell’ex campo largo rimasti formalmente in campo, prosegue. Vito Leccese, sostenuto dal Pd, non esclude a priori l’idea di fare un passo indietro per trovare un candidato terzo e unitario. «Sarei disposto a farlo se servisse a far vincere la coalizione – dice l’ex deputato verde – Ma questo passo indietro andrebbe fatto insieme a Laforgia, bisognerebbe trovare insieme un candidato e poi il fare passo indietro».

Michele Laforgia, civico sostenuto da 5 Stelle e Sinistra italiana, invece, non ci pensa proprio. «Il M5S ha dialogato con il Pd per due mesi cercando un candidato alternativo a me e che andasse bene a tutti e due – ricostruisce gli eventi Laforgia – Il M5S è all’opposizione al Comune, quindi loro volevano un candidato indipendente dai partii e che non fosse espressione diretta dell’amministrazione uscente e gli hanno proposto Vito Leccese, che è capo gabinetto del sindaco uscente». Questa è la linea ribadita da Giuseppe Conte: «Andare in piena continuità amministrativa puntando sul capo di gabinetto di Decaro mentre la destra preme per lo scioglimento del Comune? – chiede il leader M5S – A me non sembra la soluzione ideale, ma loro ne sono convinti sin dall’inizio. Per quanto ci riguarda, su Bari occorre dare un segnale di forte rinnovamento e Laforgia è il candidato giusto».

Laforgia dice anche di temere che il commissariamento dell’amministrazione per infiltrazione mafiosa faccia saltare del tutto le elezioni. E insinua il sospetto che la destra non abbia ancora tirato fuori il nome sul quale puntare perché confida in questo scenario. Ma dal Viminale definiscono «del tutto priva di fondamento l’ipotesi di uno slittamento a novembre delle elezioni». E Il luogotenente meloniano in Puglia Marcello Gemmato assicura: «Entro 48 ore ci sarà il nome di un candidato che sarà certamente un politico», assicura il sottosegretario alla salute. Nei giorni scorsi tra i papabili c’erano il senatore di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre e Francesco Paolo Sisto, viceministro della giustizia di Forza Italia. Ma quest’ultimo avrebbe manifestato la sua indisponibilità. Salgono le quotazioni di Fabio Romito, consigliere regionale leghista sponsorizzato da Matteo Salvini, il quale di passaggio a Bari lo ha evocato senza nominarlo, parlando di una «proposta nuova, giovane e vincente».

Sul fronte giudiziario, a quattro giorni dalle misure cautelari per dieci degli oltre settanta indagati per presunte compravendite di voti in occasione delle elezioni amministrative di Bari (2019), Grumo Appula (2020), Triggiano (2021) e per le Regionali del 2020, ieri ci sono stati gli interrogatori di garanzia. Davanti a gip e pm si sono presentati l’ormai ex sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, che era stato sospeso dalla carica e che ha annunciato le sue ‘irrevocabili’ dimissioni, col fondatore del movimento politico Sud al centro Alessandro Cataldo e sua moglie Anita Maurodinoia, anche lei indagata (e dimessasi). Hanno respinto le accuse di aver preso parte, o aver costituito, un’«associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale». (