Non è vero che il primo bacio non si scorda mai, almeno non per tutti è così. Certi primi baci sono così disastrosi e deludenti che dimenticarseli è una benedizione. D’altra parte, la pratica erotica non la insegnano a scuola e, in attesa dell’incontro felice, ci si deve arrangiare con l’esperienza, i tentativi, i fallimenti, le aspettative mancate, le sorprese e il cinema.

Il cinema per molti è stato, e si spera lo sia ancora, una grande scuola di educazione al corteggiamento e all’arte del bacio. È guardando certe scene di film che in tanti hanno capito come si doveva e/o poteva fare, partendo da un’equazione semplicissima: se vedendo due che si baciano al cinema ti emozioni, vuol dire che come lo fanno loro va bene, quindi si può provare a copiare. Per esempio si impara che non basta mettersi la lingua in bocca, ma che c’è tutto un contorno che accompagna il trasporto.

Non vorrei sembrare ripetitiva, ma certo cinema americano resta ancora nella vetta degli esempi migliori. Il modo in cui Clark Gable avvolge Vivien Leigh in «Via col Vento», l’aria di promessa che ha Cary Grant mentre si china su Ingrid Bergman in Notorius, la manona di Gregory Peck che stringe una spalla di Jennifer Jones in Duello al sole, Burt Lancaster che si abbandona alla passione di Deborah Kerr in Da qui all’eternità, il fremito selvaggio di Robert Mitchum mentre si china su Marilyn Monroe in La magnifica preda contengono un’aspettativa vibrante, ne senti l’autenticità.

Dopo verranno Richard Gere e Julia Roberts in Pretty Woman, Michael Douglas e Sharon Stone in Basic Instinct, tanto per fare due esempi, ma senti che non è più la stessa cosa perché i primi recitano una favola, i secondi una sfida di potere e che il bacio è un accessorio che serve alla sceneggiatura. Bisogna aspettare Ryan Gosling e Rachel McAdams in Le pagine della nostra vita per risentire un brivido autentico.

Ovviamente questo è un personalissimo e parzialissimo elenco che non ha nessuna pretesa di essere esaustivo, anzi, e ognuno può aggiungere o togliere quello che vuole e va bene, perché in questa materia nessuno è più imparato di un altro e nessuno può dare lezioni, se non un consiglio, di andare là dove porta l’emozione. Vale al cinema come nella vita, dove non c’è nessuno a filmarti e a darti suggerimenti, ma te la devi cavare da solo ascoltando le tue reazioni e quelle dell’altro. I corpi si incontrano, si ascoltano, si capiscono, trovano la loro strada e questo incanto parte quasi sempre dal bacio. Se quello non funziona, difficile che il dopo sia da sballo.

Qualcuno si è anche preso la briga di studiare il fenomeno in laboratorio. Si chiama filematologia la scienza che studia le funzioni e gli aspetti del bacio in una coppia, ma il termine non è ancora entrato nei dizionari. Alcuni scienziati dell’università di Leeds sostengono che in certi casi il bacio serve per produrre anticorpi e trasmettere germi, come il cytomegalovirus che viene trasmesso dall’uomo alla donna e serve a preservare il benessere della futura prole. Altri hanno scoperto che il bacio riduce il livello del cortisolo (ormone responsabile dello stress) sia negli uomini che nelle donne, mentre l’ossitocina (che stimola sentimenti di tenerezza e calore), baciando aumenta negli uomini e diminuisce nelle donne.

Se questo fosse vero, vuol dire che le donne, che di loro producono il 30% di ossitocina in più degli uomini, quando baciano mettono da parte un po’ del loro istinto materno e gli uomini diventano un po’ più teneri. Dopo, tutto torna come prima. Questo spiega perché i baci sono così speciali e sbagliarli è un vero peccato.

mariangela.mianiti@gmail.com