Domani quaranta organizzazioni della società civile manifestano in piazza Esquilino, a Roma alle 17.30, contro il memorandum Italia-Libia. Prima mobilitazione su un tema che si annuncia bollente per il nuovo governo, dopo le dichiarazioni di «blocco navale» della campagna elettorale e le prime dichiarazioni sulle Ong rilasciate ieri da Matteo Salvini a margine dell’incontro con il vertice della Guardia costiera italiana Nicola Carlone. «Se entro il 2 novembre il governo non deciderà la sua revoca – dicono le Ong – il Memorandum verrà automaticamente rinnovato per altri 3 anni. Dal 2017 ad ottobre 2022 quasi 100mila persone sono state intercettate in mare dalla guardia costiera libica e riportate forzatamente in Libia, un paese che non può essere considerato sicuro». L’accordo fu l’esito delle politiche anti-migranti dell’allora ministro dell’Interno Pd Marco Minniti. Per l’Italia lo ha firmato il premier di centro-sinistra Paolo Gentiloni. Tra le Ong promotrici l’Agenzia Habeshia, Alarm Phone, Amnesty International Italia, Centro Astalli, Fondazione Migrantes, Intersos, Medici del Mondo Italia, Oxfam Italia, Refugees Welcome Italia, Save The Children. E poi quelle attive in mare: Mediterranea, Medici senza frontiere, Open arms, ResQ, Sea-Watch, Emergency.