«Non dovremmo abituarci a vedere i corpi recuperati dal mare», ha dichiarato Maria-Clara Martin, rappresentante dell’Unhcr in Grecia, in un comunicato che esprime dolore per le morti recenti nell’Egeo. Almeno 31 persone sono annegate in tre naufragi, ma all’appello mancano ancora dei dispersi di cui non si conosce il numero esatto. 160 persone sono state invece soccorse dalla guardia costiera ellenica.

Il primo naufragio è avvenuto il 21 dicembre vicino Folegandros: 13 migranti salvati e tre corpi recuperati, ma a bordo ci sarebbero state circa 50 persone. Lo stesso giorno a nord di Antikythera sono annegati 11 migranti, 88 i sopravvissuti. La vigilia di Natale una barca con almeno 80 persone si è ribaltata davanti alle coste di Paros: 17 vittime, tra cui un bambino, e 63 persone salvate. Gli abitanti dell’isola delle Cicladi e le autorità locali hanno fornito assistenza con coperte e cibo.

Secondo i dati Unhcr da gennaio a dicembre del 2021 oltre 2.500 persone hanno perso la vita provando a raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo o la rotta canaria nell’oceano Atlantico.