Dalla cornucopia degli inediti del jazz continuano a spuntare tesori. Dopo Monk e Coltrane è la volta di un ricco cofanetto di 5 cd che documenta una residenza di Mingus in un centro culturale di Detroit nel 1973. Con il contrabbassista c’erano i musicisti del periodo ovvero il batterista Roy Brooks, il pianista Don Pullen, il trombettista Joe Gardner e soprattutto il sassofonista John Stubblefield. Quest’ultimo lavorò con Mingus per alcuni mesi prima di essere licenziato dopo uno dei soliti litigi a cui si abbandonava salvo poi ripensarci e richiamarlo. Troppo tardi perché il sassofonista era già a libro paga di Nat Adderley. Non avevamo nessuna incisione di Stubblefield con Mingus fino ad oggi e la sua presenza costituisce uno dei tanti motivi di interesse delle registrazioni. Altre prelibatezze sono due brani, Noddin’Ya Head Blues che sarà registrato solo nel 1977, e Dizzy Profile inedito sino a oggi. Nel disco c’è tutta la musica di Mingus: irruenta, appassionata, dolce. Il blues che ne innerva tutta la produzione e le fiammate free che si sprigionano dai suoi solisti.
1973, fiammate free per Mingus
Note sparse. Esce un prezioso cofanetto di cinque cd live che testimonia la collaborazione tra il grande musicista e il sassofonista John Stubblefield

Charles Mingus
Note sparse. Esce un prezioso cofanetto di cinque cd live che testimonia la collaborazione tra il grande musicista e il sassofonista John Stubblefield
Pubblicato 4 anni faEdizione del 14 novembre 2018
Pubblicato 4 anni faEdizione del 14 novembre 2018