Il 18 ottobre ci sarà lo sciopero generale nazionale nei settori privati e pubblici indetto dai sindacati di base per l’abrogazione del Jobs Act, il rilancio degli investimenti pubblici nella scuola, nella sanità e nei trasporti, per la democrazia sindacale, per una «garanzia del reddito attraverso un salario medio garantito a tutti i disoccupati», per l’accesso gratuito e universale ai servizi sociali, contro lo sblocco dei licenziamenti «sottoscritto con la complicità di Cgil-Cisl-Uil». I licenziamenti «alla Gianetti Ruote, alla GKN e alla Whirpool, si aggiungono alle migliaia avviati in piccole aziende che non arrivano alla cronaca nazionale e vanno a ingrossare gli oltre 900 mila lavoratori e lavoratrici licenziati in questi ultimi mesi».

«Lavoriamo alla costruzione di uno stato di agitazione permanente, con assemblee e iniziative di lotta sui luoghi di lavoro e sui territori, con l’obiettivo di generalizzare la mobilitazione ai movimenti e ai settori sociali che intendono contrapporsi ai piani di supersfruttamento, precarietà, disoccupazione, devastazione sociale e ambientale imposti dai padroni» sostengono Adl Cobas, Cib Unicobas, Clap, Confederazione Cobas, Cobas scuola Sardegna, Cub, Fuori mercato, Sgb, Si Cobas, Sial Cobas, Slai Cobas, Usb, Usi Cit.