Ieri a piazza Montecitorio a Roma l’«agorà dei diritti e del welfare» che raccoglie i movimenti e le associazioni impegnate nella costruzione dello sciopero sociale del 14 novembre ha tenuto un presidio mentre il Jobs Act è in discussione nella Commissione lavoro della Camera. «Ve lo ricordate il famoso “ce lo chiede l’Europa” di montiana memoria? – hanno detto i promotori dello sciopero – Ecco, con il nuovo corso di Matteo Renzi, saremmo addirittura noi precari, studenti, disoccupati a desiderare la riforma del mercato del lavoro nel senso della distruzione dei diritti acquisiti, Statuto dei lavoratori in primis. La narrazione tossica che ci propina il governo di Renzi è semplice: togliere i diritti a chi ne ha senza darne di nuovi a nessuno». «Vogliamo incrociare le braccia e le lotte: perché non vogliamo essere condannati per legge a una precarietà infinita; perché l’articolo 18 va esteso e non eliminato; perché tante partite Iva non possono subire un carico fiscale pesantissimo senza avere nulla in cambio». Ieri il «Coordinamento degli Intermittenti e dei Precari dello spettacolo» francese ha aderito alla giornata di azione europea per i diritti di precari e disoccupati prevista il 14 novembre.
14 novembre: sciopero sociale, ieri presidio a Montecitorio
Stop Jobs Act. «Vogliamo incrociare le braccia e le lotte: perché non vogliamo essere condannati per legge a una precarietà infinita; perché l’articolo 18 va esteso e non eliminato; perché tante partite Iva non possono subire un carico fiscale pesantissimo senza avere nulla in cambio»
Stop Jobs Act. «Vogliamo incrociare le braccia e le lotte: perché non vogliamo essere condannati per legge a una precarietà infinita; perché l’articolo 18 va esteso e non eliminato; perché tante partite Iva non possono subire un carico fiscale pesantissimo senza avere nulla in cambio»
Pubblicato 10 anni faEdizione del 23 ottobre 2014
Pubblicato 10 anni faEdizione del 23 ottobre 2014