Scoppia la crisi di Izquierda unida
Spagna Con l’ascesa di Podemos e il flop in Andalusia. Quasi una telenovela iniziata mesi fa quando vinse le primarie di Iu Tania Sánchez
Spagna Con l’ascesa di Podemos e il flop in Andalusia. Quasi una telenovela iniziata mesi fa quando vinse le primarie di Iu Tania Sánchez
L’ascesa di Podemos ha un pesante effetto collaterale: la crisi di Izquierda unida (Iu). Dopo il flop in Andalusia (6,9%, cioè oltre un terzo di voti in meno rispetto al 2012), ora esplode il problema-Madrid in vista delle amministrative di maggio: tra la federazione locale e la dirigenza nazionale è scontro. La situazione è precipitata nel fine settimana: domenica l’esecutivo centrale del partito ha ufficialmente disconosciuto (a maggioranza) la candidata a sindaco scelta dai vertici locali, Raquel López. Al di là delle carte bollate, il motivo è politico: il neoleader del partito, Alberto Garzón, vorrebbe un accordo con Podemos a cui la segreteria madrilena è contraria.
La vicenda è ormai un’interminabile telenovela, cominciata mesi fa con la vittoria alle primarie interne di Iu da parte di Tania Sánchez (per la carica di governatrice regionale) e Mauricio Valiente (per il municipio): entrambi in linea con Garzón e invisi alla leadership locale. Dopo un estenuante tira-e-molla sulle alleanze, prima Sánchez e poi Valiente hanno lasciato Iu sbattendo la porta avvicinandosi a Podemos. A rimpiazzare la mancata aspirante governatrice è stato chiamato – con il consenso di tutti – il poeta Luís García Montero.
Più difficile la sostituzione per le comunali, perché a livello regionale Podemos ha scelto di correre per conto proprio, senza liste unitarie (oggi sapremo i risultati delle primarie per la composizione di liste e candidati presidenti), ma nei municipi la linea è diversa. Laddove possibile, la formazione di Pablo Iglesias ha promosso convergenze «con chi ci sta», pur in una cornice di condizioni: a Barcellona tutto è filato liscio, a Madrid la federazione locale di Iu si è messa di traverso. Allo stato attuale, quindi, l’ingarbugliata situazione nella capitale spagnola vede una candidata «ufficiale» di Iu non riconosciuta come tale dal massimo organo esecutivo nazionale, in un clima di accuse reciproche pesantissime: per Ángel Pérez, capogruppo di Iu nel consiglio comunale madrileno, «Garzón agisce come un maggiordomo di Iglesias con l’obiettivo di distruggere la federazione locale del partito».
E mentre in Iu volano gli stracci, la lista unitaria promossa da Podemos con molti fuoriusciti da Iu e altre sigle minori (Ahora Madrid) ha proclamato ieri sera la candidata a sindaco: sarà l’ex giudice Manuela Carmena, figura storica della magistratura progressista iberica. Ha vinto primarie online (con regole trasparenti) alle quali hanno partecipato oltre 15mila persone.
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