Il morbillo party negli Usa
Stati Uniti La mini-epidemia dilaga in California e all’origine ci sarebbe il turismo a Disneyland. Ma è subito caso politico. I medici unanimi - come l’Oms - denunciano « il crollo delle vaccinazioni». Anche grazie alla campagna ideologica reazionaria dei teocon che coinvolge candidati Repubblicani alla Casa bianca
Stati Uniti La mini-epidemia dilaga in California e all’origine ci sarebbe il turismo a Disneyland. Ma è subito caso politico. I medici unanimi - come l’Oms - denunciano « il crollo delle vaccinazioni». Anche grazie alla campagna ideologica reazionaria dei teocon che coinvolge candidati Repubblicani alla Casa bianca
Un asilo nido di Santa Monica chiuso con 16 bambini in quarantena, scuole in allarme e associazioni di genitori sull’orlo di una crisi di nervi, in malattia cautelare anche impiegati non vaccinati di Disneyland, identificata come principale focolaio infettivo di una mini-epidemia. La malattia infettiva che sta dilagando in California è il morbillo, dichiarato «eradicato» in America nel 2000 ma tornato prepotentemente sulle prima pagine e nei bollettini sanitari del 2015.
L’attuale mini-epidemia è stata ricondotta ad un malato che ha visitato Disneyland prima di Natale dove avrebbe contagiato un numero imprecisato di persone – almeno una ventina. Tornati nei luoghi di origine i turisti hanno diffuso ulteriormente il virus. Ad oggi i casi accertati in California sono una novantina, altri focolai si trovano in Utah, Arizona, South Dakota e una manciata di altri stati.
Contro il «socialismo» in Texas
I medici sono unanimi: la recrudescenza è da attribuire al calo delle vaccinazioni. Come accade ormai in diversi paesi – in primis l’Italia, richiamata proprio questa settimana dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità per il «l’allarmante calo delle vaccinazioni obbligatorie». Effetto della pigrizia o semplice compiacenza in società che hanno perso la memoria dell’originale pandemica diffusione delle malattie infettive, ma negli Stati uniti il fenomeno ha assunto i contorni di un movimento ideologico.
In alcuni casi i vaccini sono stati al centro di aspri contenziosi politici, ad esempio quello contro il virus del papilloma umano. Il virus si diffonde per trasmissione venerea e attacca l’utero. Questo ha fatto sì che il tentativo di vaccinare le scolarsesche ha suscitato un’insurrezione nella destra teocon che ha dipinto la prevenzione come una licenza «medica» al libertinaggio minorile. In Texas la questione è stata alla base di contenziosi legislativi ed è rimasta una bandiera dei conservatori che la considerano l’ennesimo sopruso dello stato padrone e del «socialismo strisciante» (almeno di ciò che passa per socialismo in Texas).
La «convinzione personale»
L’argomento è diventato un cavallo di battaglia del movimento Tea Party che ha inserito le immunizzazioni nell’annovero degli affronti del sordo potere di Washington. La vena reazionaria è confluita in una corrente diffusa che denuncia un rapporto causale fra i vaccini infantili e l’autismo. La teoria è diventata oggetto di una fitta complottistica diffusasi mediante social network e gruppi internet a cui hanno dato impulso dichiarazioni di alcune celebrità (come Jim Carrey e l’ex moglie Jenny McCarthy) sul circuito dei talk show pomeridiani. La causa dell «obiezione di coscienza» ai vaccini è stata adottata da gruppi di genitori particolarmente tenaci di bambini autistici per cui oggi molti distretti d sanitari e scolastici oggi ammettono l’esenzione per «convinzione personale».
Gli obiettori immunitari
Fatto sta che il movimento «anti-vax» ha contribuito a diminuire sensibilmente il numero di bambini immuni e dato che l’epidemiologia non è un opinione, il morbillo californiano ha ora messo in evidenza i pericoli, questi effettivi, della diminuzione dell’immunità nella popolazione. La libera scelta in materia, come segnalano i medici, non è propriamente individuale, la migliore protezione infatti è «l’immunità del gregge». Statisticamente gli scienziati stimano che una popolazione non immune maggiore dell’8% possa incrementare sensibilmente il tasso di diffusione generale. Forse non casualmente Orange County, la provincia fortemente conservatrice attorno a Disneyland, registra una percentuale particolarmente elevata di «obiettori» immunitari.
Questo non ha tuttavia impedito ai paladini del libero arbitrio di ergersi a difesa della libertà di ammalarsi. Si tratta delle stesse persone che due mesi fa chiedevano di sigillare l’Africa occcidentale e invocavano la chiusura delle frontiere contro l’oscura minaccia del virus ebola. Molti degli esponenti prevedibili: l’ex candidato Tea Party Sharon Waxman, che aveva a suo tempo sostenuto che il vaccino del papilloma provocava danni cerebrali, Sarah Palin e altri esponenti della fazione anti-obamacare. Fra questi c’è anche Rand Paul gettonato aspirante tea party alle presidenziali che ha l’aggravante di essere un medico. Ma la figuraccia peggiore l’ha per ora rimediata Chris Christie altro pretendente repubblicano alla Casa bianca che ha detto che nell’immunizzazione è «essenziale una misura di libera scelta» – questo dallo stesso governatore del New Jersey che a ottobre aveva imposto la quarantena precauzionale all’infermiera Kaci Hickox rientrata dal servizio civile in Liberia.
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