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Giovanna Marini, la canzone popolare è politica

Giovanna Marini, la canzone popolare è politicaGiovanna Marini

Omaggio Compie oggi ottant'anni l'artista che con la sua voce e lo studio si è dedicata al recupero e al rilancio della tradizione e di tutte le sue variazioni poetiche e sociali

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 19 gennaio 2017

Giovanna Marini, la donna che alla politica le ha sempre «cantate», compie oggi 80 anni. Ma resta l’eterna ragazza della canzone popolare e politica, sempre con la sua chitarra, circondata dai cori (e coristi di ogni età) che attorno a lei si sono riuniti negli anni. E con loro soltanto (il coro della Scuola musicale di Testaccio e quello della località dei Castelli romani dove risiede) festeggerà l’anniversario. Giovanna Marini è innanzitutto una voce, che da cinquant’anni si è dedicata al recupero e rilancio della canzone popolare e di tutte le variazioni poetiche, politiche e sociali che questa è andata acquisendo nelle varie regioni italiane.

Dall’esperienza dirompente di Bella ciao che sconvolse l’elegante festival di Spoleto a metà degli anni 60, la sua voce ha dato fiato, riconoscibilità, armonia e disarmonie a tutti i movimenti che dal ’68 hanno animato il nostro paese. E non solo, perché anche in Francia e in Svizzera i suoi recital sono richiesti e acclamati.

La sua vocazione musicale era nata al Conservatorio di Santa Cecilia, e si è modulata negli anni nelle molte cantate, ballate e elaborazioni di vario genere e forma, che ne fanno oggi una delle maggiori compositrici italiane. Ma ha continuato sempre a suonare, cantare e soprattutto indagare le più antiche sonorità, in ogni angolo d’Italia, dentro la tradizione religiosa come in quella della protesta e del lavoro. Vera erede dello spirito militante di Ernesto De Martino, fu incoraggiata alla ricerca nella musica popolare da Pier Paolo Pasolini.

Le sue canzoni hanno costituito il sound di mille manifestazioni e proteste, il suo orecchio ha aiutato giovani di generazioni diverse a capire di più il mondo entrandoci in sintonia. I suoi corsi alla Scuola di Testaccio come altrove continuano a essere affollati, anche perché il rigore e la preparazione musicale non le hanno mai limitato una simpatia e un calore umano impossibili da arginare.

Tanti auguri dal collettivo de il manifesto.

La risposta di Giovanna sul giornale in edicola il 25 gennaio 2017

Carissimi amici de «il manifesto», vi sono proprio grata con il cuore e la mente per i vostri auguri.

È bello sentirvi presenti e vicini, adesso più che mai è bello, perché, senza fare la drammatica, mi pare che i punti fermi mi stiano crollando attorno uno dopo l’altro, mentre voi restate, e di questo vi sono grata.

So che andrete avanti anche senza i miei auguri e anche questo mi fa piacere, e gli auguri ve li faccio comunque e tanti, continuate a farci da certezza come siete stati sempre, e grazie ancora.

Giovanna Marini

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