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150 organizzazioni italiane e internazionali chiedono lo stop delle navi-quarantena

150 organizzazioni italiane e internazionali chiedono lo stop delle navi-quarantenaNave quarantena – LaPresse

L'appello Il documento condiviso e sottoscritto da circa 150 organizzazioni italiane e internazionali a cui si sono associati docenti universitari, filosofi e operatori umanitari per chiedere al Ministero dell’Interno, al Ministero dei Trasporti, al Ministero della Salute, al Dipartimento della protezione civile di chiudere il modello di gestione della quarantena con le navi

Pubblicato quasi 4 anni fa

“La tutela del diritto alla vita e alla salute non può variare in funzione della nazionalità e della provenienza”. Ong, associazioni, studiosi e ricercatori sottoscrivono il documento con le proposte per rendere il sistema di accoglienza sicuro e dignitoso.  

“Il trattenimento a bordo di unità navali per lo svolgimento del periodo di sorveglianza sanitaria delle persone soccorse in mare o sbarcate autonomamente in Italia rappresenta una limitazione delle libertà di movimento delle persone e una violazione del divieto di discriminazione, poiché si attua con modalità differenziate per i soli cittadini stranieri in percorso migratorio e senza alcuna trasparenza e informazione a riguardo.”

Questa la prima denuncia evidenziata dal documento “Criticità del sistema navi-quarantena per persone migranti: analisi e richieste”, condiviso e sottoscritto da circa 150 organizzazioni italiane e internazionali a cui si sono associati docenti universitari, filosofi e operatori umanitari per chiedere al Ministero dell’Interno, al Ministero dei Trasporti, al Ministero della Salute, al Dipartimento della protezione civile di chiudere il modello di gestione della quarantena con le navi e migliorare e rafforzare il sistema di accoglienza e di impegnarsi ad introdurre misure che rispettino la sicurezza, la salute e i diritti di tutte le persone coinvolte, senza alcun tipo di discriminazione.

LE RICHIESTE AL GOVERNO

Le realtà firmatarie chiedono che vengano dismesse le navi quarantena, che sembrano rispondere più a paure indotte che a criteri di una gestione sicura, ragionevole e umana dell’epidemia e dei flussi migratori e reinvestiti i finanziamenti previsti nell’adeguamento dei centri di accoglienza a terra; e che, nel mentre, vengano fornite comunicazioni pubbliche ed esaustive sulla situazione a bordo delle navi, rendendo trasparenti e pubbliche le procedure adottate in particolare nei confronti dei minori e di persone anche con gravi vulnerabilità. Il documento inoltre pone l’attenzione sulla necessità di garantire un’adeguata informazione legale e sanitaria a tutte le persone attualmente presenti sulle navi e l’impegno formale affinché non vengano più trasferite sulle navi anche persone già presenti sul territorio. Infine, chiedono che venga sospesa la prassi della consegna dei decreti di respingimento differito e delle espulsioni consegnate al momento dello sbarco.

LE EMERGENZE SANITARIE

Consapevoli delle difficoltà della situazione attuale, non si mette in dubbio lo strumento della quarantena precauzionale, ma, esattamente per questo, molti sono i dubbi sull’efficacia di tale modello in termini di contenimento del contagio. Gestire centinaia di persone in un grande luogo chiuso dove vengono isolati sia casi positivi che persone in quarantena precauzionale, dove è impossibile applicare il distanziamento e l’isolamento completo dei casi positivi ed è problematico l’immediato trasferimento in ospedale in caso di necessità, non è un modello né auspicabile né necessario. Secondo vari esperti, la soluzione migliore sarebbe sottoporre le persone in brevissimo tempo a tampone per poi provvedere a farli sbarcare in luoghi idonei a terra. Alle problematiche legate alla diffusione del virus, si aggiungono anche le preoccupazioni circa l’acuirsi delle situazioni di salute pregresse, di disagio psicologico e rischio di ritraumatizzazione che le misure di quarantena a bordo possono provocare su individui che hanno spesso già subito eventi traumatici di varia natura, violenze, privazioni e torture. Nel solo mese di ottobre sono stati segnalati sui giornali diversi casi di persone che hanno cercato la fuga gettandosi in mare dalle navi e sono giunte notizie anche di atti di autolesionismo a bordo delle stesse navi. 

LE VIOLAZIONI DEI DIRITTI

L’uso delle navi quarantena è progettato per essere imposto esclusivamente alle persone non italiane in percorso migratorio comportando una limitazione delle libertà di movimento delle persone: una modalità fortemente discriminatoria. Isolate dal mondo, le testimonianze delle persone trattenute a bordo raccontano di una assenza di cura, oltre che della mancanza di ogni tipo di informativa legale, di possibilità di contattare avvocati, medici di fiducia o associazioni sul territorio. Le unità navali sembrano essere utilizzate come “hotspot galleggianti” per operare la selezione arbitraria e preventiva tra richiedenti asilo e migranti economici e come CPR nel predisporre rimpatri. Un caso di gravissima violazione dei diritti si è verificato, fino alla prima metà di ottobre 2020, col trattenimento a bordo dei minori soli. Sempre nel mese di ottobre, inoltre, è venuta alla luce attraverso diverse segnalazioni la pratica di prelevare persone straniere già presenti nei centri di accoglienza, anche da molti mesi, per trasferirle sulle navi-quarantena. Azioni illegali che sembrano essere state abbandonate ma senza alcuna certezza pubblica.

GLI ASPETTI ECONOMICI

L’analisi condotta nell’estensione del documento evidenzia, inoltre, come le navi-quarantena siano state reperite sul mercato a mezzo di avvisi pubblicati dal Ministero per le Infrastrutture e Trasporti, con procedure accelerate. Non è possibile calcolare il costo complessivo di questa operazione, non tanto e non solo in termini economici, quanto anche in termini di oneri di sicurezza e di ulteriori oneri di assistenza sanitaria derivanti dalla necessità di operare in mare anziché a terra. Tuttavia, ricostruendo i dati in base ad avvisi del Ministero dell’Interno, sappiamo che il costo delle strutture a terra è di 30-40 euro al giorno per migrante; lo stesso servizio in mare, sulla base degli avvisi e del disciplinare tecnico pubblici, sembra assestarsi sui 150-200 euro pro die per ciascun ospite. Una chiara e incredibile sproporzione e, ancora una volta anche su questo, una mancanza assoluta di informazioni e di trasparenza.

LE CONSEGUENZE SOCIALI 

L’utilizzo delle navi-quarantena solo per persone migranti non fa che accrescere in Italia la stigmatizzazione nei confronti di una specifica popolazione. A novembre 2020 su 2448 persone sulle navi solo 197 erano positivi al covid-19, l’8% (con contagi avvenuti prevalentemente nei contesti di promiscuità vissuti durante il viaggio). Al dibattito allarmista e totalmente infondato sui rischi di salute pubblica posti dall’arrivo dei “migranti-untori” si aggiungono adesso le paure indotte dall’utilizzo di un modello di quarantena “con maggiore sicurezza” dichiarato come necessario per i soli migranti sbarcati sulle nostre coste, nonché la vergognosa retorica populista e xenofoba di chi denuncia il privilegio concesso ai migranti di trascorrere la quarantena su navi dotate di bar, piscina e cinema. 

Il diritto alla vita e il diritto alla salute non possono variare in funzione della nazionalità e della provenienza. Rafforziamo e miglioriamo un sistema di accoglienza che sia sicuro e dignitoso”, questa la richiesta di tutti i firmatari uniti nella sottoscrizione del documento “Criticità del sistema navi-quarantena per persone migranti: analisi e richieste” di cui si chiede la massima condivisione.

Per ulteriori adesioni compilare il form a questo link.

 

ADESIONI:

Coordinamenti nazionali

AOI/Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (di cui fanno parte 136 Organizzazioni e coordinamenti)

CISPM – Coalizione Internazionale Sans Papiers e Migranti

COP – Consorzio Ong Piemontesi (di cui fanno parte 33 organizzazioni)

FOCSIV – Federazione Organismi Cristiani per il Servizio Internazionale Volontario (di cui fanno parte 87 Organizzazioni)

Piattaforma ONG/OSC italiane Mediterraneo e Medio Oriente (di cui fanno parte 35 organizzazioni)

Rete Italiana Antifascista e Movimento Antirazzista Italiano

UNIRE/Unione Nazionale Italiana per i Rifugiati ed Esuli

Reti, associazioni locali, regionali, nazionali e internazionali aderenti

Forum Antirazzista Di Palermo

Cooperazione Internazionale Sud Sud/ CISS

Medici Senza Frontiere Italia /MSF

ACS Italia/Associazione di Cooperazione e Solidarietà 

ADIF/ Associazione Diritti e Frontiere

ADDUMA/Avvocati dei Diritti Umani – Palermo

Amref Health Africa

Antigone Sicilia

ARCS-ARCI Culture Solidali APS

Arci Porco Rosso – Palermo

Arci Palermo

Arci Sicilia

ArteMigrante – Palermo

ASGI/Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione

Assemblea permanente antirazzista e antifascista – Vicofaro, Pistoia

Associazione Antimafie “Rita Atria” – Palermo

Associazione Nazionale per la Pace

Associazione per la Pace – Padova

Associazione Psicologi nel Mondo-Torino

A-Sud – Sicilia

A-Sud

AUCI/Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale – Roma

Baobab Experience – Roma

Basta Violenza alle Frontiere

Biblioteca Ibby – Lampedusa

Bocs – Circolo Arci Bagheria

Booq Palermo

borderline-europe

Borderline Sicilia

Bozen Solidale

CarovaneMigranti

Casa della Cooperazione Circolo Arci – Palermo

CCM/Comitato Collaborazione Medica

CEFA – Il seme della solidarietà Onlus

Centro Diaconale La Noce – Istituto Valdese – Palermo

Centro per lo Sviluppo Creativo “Danilo Dolci” – Palermo

CESIE | Centro studi e iniziative europeo

CISP/Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli

CIAI/Centro Italiano Aiuti all’Infanzia

CLEDU/Clinica Legale per i Diritti Umani Università di Palermo 

Collettivo Ujamaa – Torino

Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani

Comitato Antirazzista Cobas – Palermo

Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos

COSPE ONLUS

CRIC/Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione

Danish Refugee Council Italia

EducAid – Ong

Emergency Onlus Ong- Italia

Emmaus Italia

Emmaus Palermo

Eufemia APS – Associazione culturale

eXtinction Rebellion Palermo

eXtinction Rebellion Sicilia

Focus On Africa

Fondazione De La Salle Solidarietà Internazionale Onlus

Forum Lampedusa Solidale 

Gambian Association Palermo

Giocherenda Palermo

Green Italia

Human Rights Youth Organization/HRYO

Ikenga – Circolo Arci – Palermo

Il Grande Colibrì

Il Manifesto

INTERSEZIONALE

Jekafò  – Palermo

Laboratorio Andrea Ballarò – Palermo

Laici Comboniani Comunità La Zattera Palermo

LasciateCIEntrare

L.A.W. International / Legal Assistance Worldwide International

Legambiente Sicilia

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Liberazione queer+ Messina

Linea d’Ombra – Organizzazione di Volontariato – Trieste

MAIS/movimento per l’Autosviluppo l’Interscambio e la Solidarietà  Ong

Maghweb – Palermo

Mare memoria viva associazione – Palermo

Mater Africa Per la Cooperazione Internazionale Onlus

Médecins du Monde – Missione Italia

Medici contro la Tortura

Mediterranea Saving Humans

MIR Palermo

Moltivolti – Palermo

Movimento Shalom Onlus – Pisa

NAGA – ODV PER L’ASSISTENZA SOCIOSANITARIA E PER I DIRITTI DI CITTADINI STRANIERI, ROM E SINTI – Milano

Nena News – Agenzia Stampa vicino Oriente

Next – Nuove Energie X il Territorio – Palermo

Niofar – Associazione dei giovani Senegalesi – Palermo

Ospiti in arrivo Onlus – Udine

Osservatorio contro le discriminazioni razziali “Nouredine Adnane” – Palermo

Osservatorio Solidarietà – Milano

Palermo Pride

Pellegrino della Terra – Palermo

Proactiva Open Arms

Progetto Diritti Onlus

Progetto Melting Pot Europa

Psicologi per i diritti umani

Rainbow4Africa

Refugees Welcome – Gruppo territoriale di Palermo

Rete antirazzista catanese

RE.TE Ong – Associazione di tecnici per la solidarietà e la cooperazione internazionale

Rete DASI – Rete Accoglienza FVG

Rete Milano

Sea-Watch

Strada Si.Cura

STRA VOX – Palermo

Terraferma – Sportello migranti Bagheria

Terra Nuova Centro per la Solidarietà e la Cooperazione tra i Popoli

Trinart Associazione di volontariato Palermo

UDI/Unione Donne Italiane – Palermo

Un Ponte per..

Voci Globali

 

ADESIONI INTERNAZIONALI:

Association des Usagers de la Pada – Marsiglia

INFOKOLPA COLLETIVO – SLOVENIA

PRO ASYL, Germania 

Flüchtlingsrat (Consiglio per i rifugiati) Schleswig-Holstein e.V., Kiel , Germania

Flüchtlingsrat (Consiglio per i rifugiati) Hamburg e.V., Germania

Flüchtlingsrat (Consiglio per i rifugiati) Niedersachsen e.V., Germania

Flüchtlingsrat (Consiglio per i rifugiati)  Brandenburg, Germania 

Saioa Bilbao Urkidi-Universidad del País Vasco/Euskal Herriko Unibertsitatea – Paesi Baschi

Watch the Med – Alarm Phone

Caravana Abriendo Fronteras, Spagna

Ongi Etorri Errefuxiatuak, Paesi Baschi

Salvamento Maritimo Humanitario – SMH

Transnational migrant Platform, Spagna

 

ADESIONI PERSONALI:

Donatella Di Cesare, filosofa, saggista e editorialista, Docente Università “La Sapienza” di Roma

Enrico Pugliese, Professore Emerito, Disse-Università di Roma Sapienza – Associato alla ricerca Irpps-CNR

Francesco Martone, associate, Transnational Institute, Olanda 

Giuseppe Burgio, Università “Kore” di Enna

Mari D’Agostino, Docente Università Degli Studi di Palermo

Giusto Picone, emerito Università Degli Studi di Palermo

Gaetano Gucciardo, docente Università Degli Studi di Palermo

Francesco Lo Piccolo, docente Università Degli Studi di Palermo

Alessandra Rizzo, Docente Università Degli Studi di Palermo

Elisabetta di Giovanni, Docente Università Degli Studi di Palermo

Vincenzo Fumetta, Università Degli Studi di Palermo

Valentina Castagna, Docente Università Degli Studi di Palermo

Furaha Nzirirane, Università Degli Studi di Palermo

Matteo Di Gesù, Docente Università Degli Studi di Palermo

Elena Mignosi, Docente Università Degli Studi di Palermo

Vincenzo Pinello, Docente Università Degli Studi di Palermo

Elaine Acosta González, Visiting Scholar, Cuban Research Institute, Florida International University

 

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