Doveva uscire a giugno ma poi la pandemia ha costretto la Cam Jazz, che produce il disco, a spostare la pubblicazione a ottobre. È dunque l’autunno ad accogliere il nuovo lavoro del sassofonista Francesco Bearzatti, una tra le voci più entusiasmanti del jazz contemporaneo, quarto capitolo dedicato ai rivoluzionari e combattenti per la libertà e la giustizia che, dopo aver raccontato in musica Tina Modotti, Malcom X e Woody Guthrie, questa volta si occupa di un eroe di fantasia: Zorro. «Avendo io tantissimo tempo durante gli spostamenti da un concerto all’altro leggo molto e infatti tutte le mie idee partono sempre dalla lettura di libri. Ricordo che sei o sette anni fa comprai a Napoli il romanzo Zorro di Isabel Allende e mi conquistò».

IMMEDIATA l’idea di tradurlo su disco: «Ma non ero pronto e la musica non usciva. L’ho ripreso anni dopo durante la convalescenza seguita ad un intervento e dopo aver riletto il libro, fatto ricerche e visto film e telefilm la musica è arrivata di getto. Mi sono chiesto perché sono innamorato di queste figure che stanno dalla parte di chi non ha voce. La risposta che mi sono dato è che questo proviene per un verso dalla educazione cattolica di mia madre e per l’altro dalle frequentazioni successive, incontri e letture, quando crescendo l’ho abbandonata per rivolgermi a sinistra. Io invidio queste persone, o personaggi come nel caso di Zorro, perché sono figure di fronte alle quali mi chiedo come sia stato possibile che abbiano affrontato il carcere e le guerre, abbiano dato la vita e sofferto anziché starsene comodi e tranquilli. Pensa a Che Guevara o a Tina Modotti che avrebbe potuto fare solo l’attrice o la fotografa o quello che avrebbe voluto. Questa cosa mi affascina, mi emoziona e mi da la forza di inventare la musica». Ma se per i precedenti tributi si trattava di personaggi reali, per quanto dalla vita avventurosa, adesso si tratta di un personaggio totalmente romanzesco, l’archetipo dell’eroe mascherato dalla doppia identità.

«PROPRIO questo aspetto mi intrigava. Ma soprattutto il fatto che anziché lavorare su personaggi scomodi e in qualche modo nascosti come lo sono stati Tina Modotti, Malcom X e Woody Guthrie, e dunque patrimonio di pochi, Zorro invece appartiene a tutti; la mia generazione è cresciuta con i suoi telefilm pomeridiani». Il disco è impaginato, come i precedenti, con una successione di quadri sonori che tratteggiano situazioni e momenti della vicenda e i vari personaggi. Particolarmente riuscito quello che ha per protagonista il Sergente Garcia, il buono dalla parte sbagliata, geniale invenzione della indimenticabile serie Disney. Uno dei momenti di maggior impatto emotivo è il brano Algo Mal che illustra quando Diego de la Vega, rientrato in California dalla Spagna dove è stato a studiare, prende coscienza della situazione di ingiustizia della sua terra.

«QUESTO brano è diviso in due parti. Nella prima c’è la rabbia, lo sconcerto e la delusione e poi nella seconda, in cui suoniamo solo io e il basso di Danilo, comincia il pensiero e lui si chiede cosa deve fare. Per me quello è il momento in cui nasce Zorro». Il quartetto Tinissima, con Giovanni Falzone alla tromba, Danilo Gallo al basso elettrico e Zeno De Rossi alla batteria, è una macchina da suono formidabile, elastica e potente, in grado di percorrere ogni tipo di sentiero musicale come ad esempio qui le atmosfere Tex-Mex. «Ho voluto finire il disco con un ritmo da ballo perché io sono cresciuto in un Bar di paese e mi è sempre piaciuta la musica popolare sia quella folk che quella moderna, persino quella brutta, tamarra. Io le ho suonate tutte da giovane, pur frequentando il conservatorio. Cerco sempre di mettere questi elementi nella mia musica. Per me è come chiedere a coloro con cui sono cresciuto di ascoltarmi. Se facessi solo jazz, quello classico per intenderci, la mia gente non mi ascolterebbe. Io invece voglio che lo faccia, voglio che la gente con cui sono cresciuto e a cui voglio bene abbia un ponte che mi colleghi a loro».
Una edizione dello spettacolo con il fumettista, e leader dei Tre Allegri Ragazzi Morti, Davide Toffolo che disegnerà dal vivo il giustiziere mascherato debutterà in anteprima a Sacile al Festival Il volo del jazz il 14 Novembre.