Quali sono gli obiettivi di Vladimir Zelensky, il comico televisivo ucraino che con tutta probabilità sarà il nuovo presidente ucraino?

È veramente un «servitore del popolo» come egli sostiene o dietro di lui si muovono i corposi interessi di Igor Kolomoisky l’oligarca ucraino da tempo in disgrazia, come sostiene Poroshenko?

LA STAMPA INTERNAZIONALE – finora – ha inevitabilmente dipinto Zelensky come il Beppe Grillo ucraino, ma probabilmente le similitudini si fermano al fatto che entrambi sono show-man affermati ed entrambi hanno creato movimenti politici populisti.
Zelensky infatti pur essendo un neofita in politica ha costruito negli anni un proprio impero economico, è laureato in giurisprudenza e in economia e sembra avere le idee chiare su dove condurre il paese slavo nei prossimi anni.

I SUOI RAPPORTI con Igor Kolomoisky sono un segreto di Pulcinella. Kolomoisky ebreo come Zelensky è nato nel 1963. Ingegnere metallurgico in periodo sovietico, appartiene alla schiera degli oligarchi della «prima ondata». Nel 1992 fondò Privatbank, che diverrà la banca ucraina più importante. All’inizio degli anni 2000, Kolomoisky ottenne il controllo su una serie di mass-media tra cui la televisione commerciale 1 + 1 Media. Nel 2014-2015, durante la crisi nel Donbass, l’oligarca era anche governatore della regione di Dnepropetrovsk, ma nel 2015 fu rimosso per decreto da Poroshenko. Nei due anni successivi Kolomoisky perse molta influenza e peso finanziario: coinvolto in alcuni processi penali e lasciò l’Ucraina.

KOLOMOISKY ha tre cittadinanze: ucraina, cipriota e israeliana, ma preferisce vivere a Ginevra. Nel dicembre 2016, la Privatbank è stata nazionalizzata con decreto imposto personalmente da Poroshenko.  Secondo le accuse Kolomoisky e i suoi soci all’epoca della privatizzazione dell’istituto bancario avrebbe truffato i correntisti e cercato per mezzo delle sue risorse finanziarie di destabilizzare il paese. Accuse ovviamente sempre respinte dall’interessato.
I primi passi e tutta la carriera di Zelensky attore sono avvenuti proprio su 1 + 1 Media fino a diventare il re incontrastato del prime time con ascolti da record. Volodymyr Fesenko del Centro per gli studi politici di Penta sostiene tuttavia però che «egli non sia un burattino dell’oligarca e la sua partita la stia giocando in proprio».

Zelensky e Kolomoisky affermano ora di avere rapporti esclusivamente commerciali ma è evidente che se l’attore dovesse vincere Kolomoisky potrebbe rientrare prepotentemente in gioco.

NELL’APRILE 2018, Kolomoisky stesso annunciò che intendeva sostenere qualsiasi candidato presidenziale, ad eccezione dell’attuale capo di Stato, e la fulminea ascesa del suo amico è stata sicuramente per lui una lieta notizia.

«Per me, Zelensky non è una persona, ma un simbolo. Il simbolo del cambiamento generazionale, di come finisce l’inverno e inizi la primavera», ha detto lo stesso Kolomoisky in una recente intervista alla Bbc.

La campagna elettorale di Zelensky è stata di una semplicità disarmante: basta con la corruzione e il dominio incontrastato degli oligarchi, avvicinamento dell’Ucraina a Europa e Nato ma senza strappi, rispetto della minoranza etnico-linguistica russa umiliata dalla «ucrainizzazione selvaggia», riduzione generalizzata delle tasse.

L’idea di fondo è quella di costruire una mediazione tra i vari potentati oligarchici e i potentati regionali e rafforzare le strutture dello Stato con un compromesso sociale che renda l’Ucraina un paese capitalistico moderno, il tutto condito dalla promessa di nuove istituzioni di democrazia diretta che riavvicinino i cittadini alle istituzioni.

Una intuizione strategica che per ora lo sta per portare ai vertici del paese. Che questa scommessa possa essere vinta, però è ancora tutto da vedere.