Torna anche quest’anno, all’interno di Arte Fiera (Bologna 24-26 gennaio) «Oplà. Performing Activities», programma di live arts curato da Silvia Fanti con una serie di performance realizzate da diversi protagonisti della scena contemporanea: Alessandro Bosetti, Luca Vitone, Zapruder e Jimmie Durham – Leone d’Oro alla carriera alla 58. Biennale di Venezia. Gli interventi degli artisti saranno all’interno dei padiglioni 15 e 18 della Fiera, coinvolgendo anche l’area Talk.
«Lavorare nel contemporaneo significa oggi creare occasioni, contesti e tempi che mostrino non più ‘che cosa è’ l’arte, ma ‘che cosa fa’ l’arte» dice Fanti. Ecco dunque Anubi is not a Dog di Zapruder, set-performance dove nei i tre giorni della fiera sarà possibile seguire il lavoro di Zapruder nel suo sviluppo generativo: dalla preparazione della scena al ciak, al riscaldamento dei guests alla manipolazione del suono.
Zapruder usano il dispositivo di visione della Sala Opera per enfatizzare la separazione dei sensi: udito e vista restituiranno paesaggi diversi. L’immagine guida del progetto è una quadreria i cui unici soggetti sono dei cani: «Questa foto è stata scattata ad Helsinki nel maggio 2019, e mostra alcune opere della collezione privata di Kari J., giudice di dog shows incontrato quella stessa mattina in un bar reso celebre dal regista Aki Kaurismäki. A poche ore da questo scatto fotografico, abbiamo cominciato a mettere insieme gli elementi del progetto» dicono gli autori. Jimmie Durham in The Bureau inscena la rievocazione di una sua performance iconica, Smashing: nel suo ottantesimo anno di vita, seduto a una scrivania, l’artista distruggerà gli oggetti che gli verranno presentati dal pubblico – è possibile iscriversi sul sito di Arte Fiera per partecipare all’azione.

NELL’HAPPENING Devla, devla…, Luca Vitone lavora con cinque rom, celati da un separé connotato da un’immagine più volte elaborata dall’artista, che leggeranno il futuro a quei visitatori che si lasceranno coinvolgere. Il lavoro nasce dalle suggestioni che hanno dato vita al progetto Romanistan, viaggio/opera in cui Luca Vitone ha ripercorso a ritroso il tragitto di emigrazione compiuto dal popolo Rom dall’India verso l’Europa. Alessandro Bosetti con L’Ombra realizza una sound performance che nasce come reportage poetico attingendo da un archivio sonoro in crescita. Microfono alla mano, raccoglie e restituisce un corpus di frammenti vocali, registrati muovendosi tra la comunità effimera di voci che per tre giorni abita la fiera.