Zam ritrova casa. La tela dell’uomo ragno ieri sera si è dipanata da tre punti di Milano. Tre cortei sono partiti da Porta Genova, piazza Cadorna e Porta Romana con un solo obiettivo. Farsi spazio dopo che mercoledì scorso il centro sociale occupato in via Olgiati è stato sgomberato. E lo hanno trovato: un edificio in via Santa Croce (zona porta Ticinese). Si tratta di un’ex scuola molto bella di proprietà comunale. Non sarà facile tenerla. Ma adesso la palla passa al sindaco Giuliano Pisapia. Il comune non potrà più lavarsene le mani come ha tentato di fare finora.

Questo pezzo di movimento è stato una parte vitale del vento di cambiamento che giusto due anni fa (era il 31 maggio) portò alla vittoria Giuliano Pisapia. Alla primarie i voti movimentisti furono ancora più pesanti. Ed è anche per questo che dopo lo sgombero di Zam e le manganellate ai ragazzi davanti a palazzo Marino quel vento ha il fiato corto. La giunta sembra immobile, reduce da un ampio rimpasto litiga al suo interno mentre è alle prese con stringenti problemi di bilancio. Riesce a farsi criticare sia da destra che da sinistra. E’ messa all’angolo dall’opposizione che, dopo le picconate assassine nel quartiere Niguarda, ha rialzato il vessillo securitario e xenofobo. Ma allo stesso tempo delude chi aveva creduto alle promesse di partecipazione ed apertura alla città. Zam è il segnale che quel progetto sta fallendo. E’ vero l’edifico in via Olgiati non era di proprietà del comune, ma questo non basta per giustificare la freddezza di Palazzo Marino. Mentre volavano le manganellate, nessuno ha avuto il coraggio di uscire dal palazzo per parlare con i ragazzi.

Eppure gli amici del movimento in comune non mancano. In campagna elettorale Pisapia a questi cittadini prometteva una “Milano come Berlino”. Dopo la vittoria gli uomini del sindaco andarono a Zam a festeggiare. I buoni sentimenti del sindaco però non bastano più. Pisapia è stato tra quelli che ha pianto pubblicamente la morte di don Gallo. Ma si è dimenticato che il prete rivoluzionario poche settimane fa ha dovuto sospendere la sua visita milanese per motivi di salute, e stava andando proprio a Zam.

Oggi la città che cerca spazio si ritroverà per un lungo corteo (ore 15, piazza Cavour). Nella speranza che anche Palazzo Marino trovi il modo per rimettersi in movimento.