Ieri sono stati registrati 170 nuovi casi positivi al coronavirus e 5 vittime di Covid-19. Rispetto ai giorni precedenti i nuovi casi mostrano un netto calo dovuto al minor numero dei tamponi, meno di trentamila rispetto ai cinquantamila dei giorni scorsi. Risalgono, seppur di poco, i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ora sono 45.

Emilia-Romagna e Lombardia, con oltre trenta casi ciascuna, sono ancora le regioni in cui il contagio appare più forte. Il 70% dei casi in Emilia-Romagna sono dovuti a focolai già noti nei settori della logistica o della lavorazione delle carni, o a persone rientrate dall’estero.

I contagi importati fanno apparire la situazione peggiore di quanto sia realmente, secondo il governatore Luca Zaia. Il leghista da alcune settimane ha abbandonato la linea prudente del microbiologo Andrea Crisanti, lo scienziato che lo ha aiutato nell’ottima gestione veneta della pandemia. Ora chiede che siano i numeri ad adattarsi alle esigenze della regione Veneto. «Abbiamo sollecitato il ministero della Salute a rivedere l’indice Rt, e spero sia fatto velocemente, per una distinzione tra focolaio che arriva da ‘fuori’ e quello che ho in casa», ha detto il governatore. «Abbiamo registrato un Rt pari a 1,6 (oltre la soglia di sicurezza, nda) per via del focolaio serbo e di quello africano, per le badanti arrivate con un pulmino. Non sono focolai autoctoni».

Il governo ha annunciato controlli rafforzati sui trasporti su strada dalla Romania.

Oltre i confini, in Belgio la premier Sophie Wilmès ha per la prima volta parlato apertamente della possibilità di un nuovo lockdown, dopo che i nuovi casi sono saliti di oltre cinquecento unità in 24 ore. «Non riuscire a contenere il coronavirus sarà un fallimento collettivo», ha dichiarato.

In Spagna i nuovi casi sono stati oltre seimila nei tre giorni del weekend.

Il dato ha provocato l’irrigidimento del Regno Unito, che d’ora in poi chiederà ai cittadini in provenienza dalla Spagna di sottoporsi a un tampone.

Nuovi focolai anche in Germania: tra i braccianti di un’azienda agricola bavarese sono stati rilevati 174 casi positivi al coronavirus su un totale di 450 dipendenti, ora tutti in quarantena. Secondo l’istituto tedesco Robert Koch, l’indice Rt è sempre maggiore di 1.

In Francia, dove si contano quasi mille casi al giorno, il governo ha raccomandato alle aziende di approntare scorte di mascherine per dieci settimane per far fronte a un possibile ritorno dell’epidemia.