Strati di suono che si sovrappongono, elettronica che spesso vira verso l’harsh noise, ma che mantiene in ogni momento un equilibrio e una grazia ammaliante. Yuko Araki ha cominciato da giovanissima, ancora bambina, suonando il pianoforte e poi si è lasciata conquistare dall’aggressività del metal e dell’hardcore, assorbendo nel frattempo le tentacolari influenze del japanoise, genere con cui in patria è stata riscritta la storia della musica rumorista e post-industriale. Merzbow, Acid Mother Temple, C.C.C.C., Melt Banana e Ruins non si sono immolati agli dei del noise invano, fortunatamente.

E “II” È IL RISULTATO, un secondo album solista ipnotico, coinvolgente, magnetico. Che ci trasporta in uno spazio sintetico, acido, perturbante eppure sempre estremamente attraente. Dove accelerazioni e frequenze dissonanti si combinano sempre con forme compiute, armoniche, eleganti. Atmosfere molto diverse rispetto agli altri progetti musicali di cui fa parte la Araki, come gli Yobkiss, duo acid house in cui Yuko canta, o le Kuunatic, (meraviglioso) trio di base a Tokyo in cui la musicista giapponese suona la batteria e canta, in una band che mixa alla perfezione dream pop, ritmiche rock, approccio psichedelico. Mentre il precedente I veniva pubblicato dalla label indonesiana Gerpfast Kolektif, il nuovo lavoro esce per una neonata etichetta di Torino, Commando Vanessa, fondata dall’artista visiva Carlotta Del Giudice, e che vede tra i suoi elementi anche Chiara Lee, co-leader dei compianti Father Murphy. Le uscite finora sono tutte in formato musicassetta, con copertine e grafiche curatissime. Gli altri artisti in roster, come Mother e Christophe Clébard, si muovono in territori estremi, tra noise ed elettronica, unendo provocazione ed approccio sperimentale.