All’ordine del giorno del consiglio dei ministri di eri sera figuravano, dopo mesi di attesa, anche la discussione del nuovo provvedimento destinato a mettere fine ai decreti sicurezza di Matteo Salvini. «Ci abbiamo messo un anno, troppo tempo. Ora però siamo arrivati a un approccio positivo», spiegava nel pomeriggio il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Conclusione non scontata, visti i continui ripensamenti da parte del Movimento 5 stelle e i dubbi sollevati in ultimo dal capo politico Vito Crimi sull’opportunità di procedere con un nuovo decreto dal momento che mancherebbero i requisiti di «necessità e urgenza». Dubbi legati molto anche alle difficoltà interne del Movimento dove non manca chi, sull’immigrazione, è su posizioni più vicine a quelle della Lega.

Il testo arrivato ieri sera in consiglio dei ministri è frutto di un lavoro sottoscritto da tutti i rappresentanti della maggioranza in cinque riunioni che si sono tenute al Viminale e contiene un paio di novità in più rispetto a quanto emerso nelle ultime settimane. La prima, messa a punto dal ministro della Giustizia Bonafede con la collega dell’Interno Lamorgese dopo l’uccisione a Colleferro del giovane Willy Monteiro Duarte, prevede la possibilità per i questori di disporre il Daspo dai locali pubblici per chiunque sia stato denunciato o condannato per atti di violenza all’esterno di un locale pubblico. Inasprite anche le pene per chi partecipa a una rissa , facendo salire la multa da 309 a 2.000 euro e la reclusione – se qualcuno resta ferito o ucciso -da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni. Per chi non rispetta il Daspo è prevista la reclusione fino a due anno e una multa fino a 20.000 euro. Altra novità riguarda il Daspo per chiunque sia stato denunciato o condannato perché sorpreso a spacciare davanti a scuole, università negozi o locali e l’istituzione di un elenco dei siti utilizzati sempre per lo spaccio.

Tra le misure che invece già si conoscono viene confermata la cancellazione delle maxi multe per le navi delle ong che salvano migranti, la creazione di u nuovo sistema di accoglienza per i richiedenti asilo e l’estensione della protezione umanitaria.