C’è un momento per tratteggiare i contorni di un futuro da controllare, da puntellare con le proprie forze – mentali e fisiche – e c’è il momento nel quale è necessario invocare forze storiche per legittimare un passaggio politico.

XI JINPING durante lo scorso congresso del partito, il diciannovesimo svoltosi a ottobre, aveva parlato tre ore e mezza sciorinando numeri e prospettive economiche e di global governance. Al termine dell’assemblea nazionale, invece, ha usato parole di fuoco, in grado di riscaldare quella nazione cinese che Xi Jinping vuole riportare ai fasti della sua storia.

E PER COMMUOVERE I CUORI cinesi basta fare riferimento all’unità e alla sovranità territoriale. Quel «mai più» che echeggia in Cina è proprio riferito alle umiliazioni patite nel recente passato dal paese: un momento umiliante, con il territorio cinese innaffiato prima di oppio e poi scalzato e rigirato tra le mani di potenze occidentali o nemici vicinissimi, come il Giappone.
Quel «mai più» risuonava già nelle parole di Mao e non ha smesso di percuotere i discorsi dei leader cinesi: Deng Xiaoping, Jiang Zemin, Hu Jintao, perfino lui, il triste e grigio predecessore di Xi.

TUTTI I LEADER CINESI sanno bene come toccare le corde del patriottismo e del nazionalismo cinese.
Xi Jinping, poi sembra saperlo meglio di tutti, lui ha costruito gran parte della sua popolarità su questo. Così alla chiusura dell’Assemblea che ha ratificato nomine, nuovo governo, snellimento di ministeri e nuovi potenti organi disciplinari, Xi Jinping ha infiammato la Cina: «È aspirazione comune dei figli e delle figlie della nazione cinese tutelare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale realizzando la riunificazione completa alla madrepadria».

E poi: «Ogni azione per dividere la Cina è destinata a fallire e a fronteggiare la condanna della gente e la punizione della storia. Neanche un centimetro della nostra terra potrà essere e sarà ceduto. La Cina ha volontà e capacità per battere ogni spinta separatista».

QUI NON SI TRATTA solo di Taiwan o Hong Kong, attenzione: Xi Jinping sta parlando dei complessi contenziosi irrisolti nel mar Cinese meridionale e orientale.
«La Cina – ha specificato continuerà a partecipare attivamente nella riforma e ricostruzione del sistema di governance globale e promuoverà la sua saggezza, l’idea e il potere al mondo per promuovere la pace, la sicurezza universale e comune prosperità e l’apertura ad ampio raggio».