I Giochi olimpici invernali sono come si sa boicottati – per il non rispetto dei diritti umani degli uiguri da parte di Pechino – tra l’altro da Usa, Canada e Australia.

Paesi che a loro volta non rispettano i diritti umani: gli «effetti collaterali» impuniti dei civili uccisi nelle tante guerre americane, Guantanamo, la violenza contro le vite degli afroamericani in patria; le stragi dei nativi nelle scuole cattoliche canadesi; la deportazione dei migranti in corso in Australia.

E che, come gli Usa, sostengono con ogni sforzo Stati criminali come l’Egitto di Al Sisi e l’Arabia saudita di bin Salman (Patto di Abramo) invece sul palco dei Giochi insieme però a molti Paesi democratici e all’Onu.

Così Xi Jiinping, dopo l’inaugurazione, ha rilanciato ieri la diplomazia cinese dichiarando al banchetto per i Capi di Stato: «La pandemia è ancora in corso, mentre emergono questioni globali, tra cui il cambiamento climatico e il terrorismo. La comunità internazionale dovrebbe essere più unita». La sera prima ha avuto una cena con Putin, dopo il patto per rinsaldare l’alleanza Russia-Cina in chiave anti Nato e anti-Aukus.